Via libera alla sperimentazione sugli animali del vaccino contro il coronavirus progettato dall’azienda italiana Takis. Un primo passo verso l’uso umano, come confermato dall’amministratore delegato dell’azienda, Luigi Aurisicchio, con i test previsti in settimana autorizzati dal ministero della Salute, i primi del genere in Europa.
“Se i risultati saranno soddisfacenti, il vaccino potrebbe già essere testato sull’uomo nel prossimo autunno”, ha spiegato Aurisicchio all’Ansa. Il vaccino della Takis, azienda con base a Castel Romano, vicino Roma, si basa su una tecnologia chiamata elettroporazione, ovvero l’iniezione nel muscolo seguita da un impulso elettrico che facilita l’ingresso del vaccino nelle cellule e attiva il sistema immunitario. Il vaccino, autorizzato dal Ministero ai test preclinici, è stato ottenuto da un frammento del materiale genetico del virus.
Da Aurisicchio non manca l’ottimismo: i primi test effettuati in laboratorio secondo l’AD indicano che è in grado di indurre “una forte risposta da parte del sistema immunitario”. La sperimentazione verrà effettuato in collaborazione con l’Istituto Spallanzani di Roma, che condurrà esperimenti per verificare la capacità del vaccino di bloccare la replicazione del coronavirus.
Emanuele Marra, direttore dell’area Malattie infettive e partner della Takis, spiega che il risultato raggiunto “è la dimostrazione di come un gruppo di validi ricercatori abbia deciso di accettare una sfida molto ardua e di rimboccarsi le maniche, riuscendo a identificare in tempi rapidi le strategie migliori per sviluppare un vaccino ed avviare i test preclinici”.
Ora però, spiega Aurisicchio, è necessaria “la collaborazione delle istituzioni e di chiunque sia in grado di contribuire”. Il risultato raggiunto ad oggi dalle Takis è arrivato infatti senza senza finanziamenti esterni, ma dall’AD arriva una richiesta: “Chiediamo che sia istituito un confronto con le agenzie nazionali ed europee al fine di velocizzare i prossimi passi verso la sperimentazione clinica. Anche per questo, nei giorni scorsi in mancanza di finanziamenti pubblici per la ricerca, abbiamo lanciato una campagna di crowdfunding che ha lo scopo di raccogliere velocemente la somma necessaria per accedere alle fasi successive di sviluppo del vaccino, ossia la preparazione del vaccino su larga scala e l’esecuzione dello studio clinico”.
