Il rublo crolla e affonda l’economia russa. La Banca centrale aumenta i tassi d’interesse al 12%

La Banca Centrale russa ha incrementato il tasso di interesse del 12%, un salto di 3,5 punti percentuali rispetto ai livelli precedenti. La decisione è stata adottata a seguito dell’assemblea del consiglio di amministrazione della banca centrale, il quale si è impegnato a fronteggiare l’ascesa dell’inflazione e a rinforzare il valore del rublo. La moneta, infatti, ha recentemente raggiunto i minimi toccati sin dall’inizio delle ostilità con l’Ucraina, ponendo una sfida complessa alla leadership economica russa.

Il declino del rublo si inserisce in un contesto delicato per Mosca, che sta affrontando crescenti spese militari mentre le sanzioni occidentali stringono la morsa. La parità del rublo nei confronti del dollaro ha subito un grave scivolone, arrivando a quota 101, registrando una perdita di oltre un terzo del suo valore dall’inizio dell’anno e segnando il livello più basso degli ultimi 17 mesi. Il rublo, che ha perso approssimativamente il 25% del suo valore nel corso dell’anno, ha toccato ieri il fondo dal marzo 2022. Tuttavia, la decisione della Banca Centrale di sospenderne l’acquisto di valuta estera sul mercato interno, annunciata all’inizio di questa settimana e finalizzata a “mitigare la volatilità dei mercati finanziari”, non è stata sufficiente a invertire la tendenza al ribasso.

L’istituto centrale ha sottolineato che il fattore predominante alla base della svalutazione del rublo è l’inequilibrio nella bilancia commerciale. In particolare, le esportazioni hanno subito un colpo, diminuendo di un terzo dalla seconda metà del 2022.

Già il mese scorso, la Banca di Russia aveva deliberato un incremento di 100 punti base nel tasso di interesse, spingendolo all’8,5%, ma il consigliere economico del presidente Vladimir Putin, Maxim Oreshkin, ha richiesto un ulteriore intervento, dichiarando che “la causa principale del deprezzamento del rublo e dell’accelerazione dell’inflazione è una politica monetaria accomodante”. E che  “Un rublo forte rappresenta un vantaggio per l’economia russa”.