Da Confindustria ‘assist’ a Salvini, anche Bonomi chiede lo scostamento di bilancio a Meloni: “Europa solidale non c’è”

Matteo Salvini trova un insospettabile alleato nella sua battaglia politica in favore di uno scostamento di bilancio, ovvero una ulteriore spesa in defict, per calmierare i prezzi di bollette ed energia ed aiutare così famiglie ed imprese di fronte a quello che si prospetta un autunno economicamente molto difficile.

A sposare la linea del leader del Carroccio, che su questo punto ha trovato per ora il netto ‘no’ della alleata e premier in pectore Giorgia Meloni, è il presidente di Confindustria Carlo Bonomi.

In una intervista concessa a La Stampa, il numero uno degli industriali italiani chiede un intervengo in deficit perché su bollette e price cap “l’Europa non sta dimostrando la stessa condivisione di intenti della crisi pandemica. Sono otto mesi che Draghi cerca di cucire a Bruxelles una opzione coordinata. Ma per veti nazionali, l’Europa solidale dell’energia non è ancora nata”. Per tamponare la situazione il governo Draghi ha sfruttato le maggiori entrate fiscali dovute al rimbalzo dell’economia”.

Il ragionamento di Bonomi, che non piacerà certamente anche all’attuale premier Mario Draghi, anche lui come Meloni contrario a firmare uno scostamento di bilancio, è che “il prossimo governo, se non potrà contare sulla solidarietà europea per frenare la bolletta energetica, e non avendo entrate fiscali in crescita, dovrà ricorrere ad altre risorse”. Europa che invece avrebbe dovuto rispondere alla crisi innescata da speculazione internazionale e conflitto in Ucraina con “il tetto al prezzo del gas e un Next Generation Eu per l’energia come si è deciso per il Covid”.

Di fronte all’assenza di risposte chiare e decise da parte di Bruxelles, per il leader degli industriali il governo “non dovrebbe annunciare unilateralmente altro debito, dovrebbe presentare in Europa e ai mercati la decisione dicendo “non siamo noi che vogliamo fare debito, è l’Europa che non fa l’Europa. Perché se ogni membro fa a modo suo si rompe il mercato unico”.

Un insolito fronte comune, quello tra Bonomi e Salvini. Soltanto la scorsa settimana, parlando dal palco dell’assemblea dell’Unione degli industriali di Varese, il leader di Confindustria pur senza nominarlo aveva duramente attaccato il programma/promesse elettorali di Salvini, sottolineando di fronte alla platea che il Paese “non possiamo permetterci immaginifiche flat tax e prepensionamenti“. “Non vogliamo negare ai partiti di perseguire le promesse elettorali ma oggi energia e finanza pubblica sono due fronti emergenza che non possono ammettere follie per evitare l’incontrollata crescita di debito e deficit”, erano state le sue parole lo scorso 3 ottobre.