Un messaggio chiarissimo per il prossimo esecutivo a guida Giorgia Meloni, in particolare per i suoi alleati che durante la campagna elettorale si sono lasciati andare a programmi ricchi di mirabolanti promesse prive di coperture: i soldi da poter gestire e spendere sono pochi e vanno utilizzati con estrema oculatezza.

È il senso delle parole pronunciate oggi davanti alla platea riunita per l’assemblea dell’Unione degli industriali di Varese dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi.

Dal palco di Varese il numero uno degli industriali ha messo in guardia la presidente del Consiglio in pectore sulla necessità di mantenere i conti pubblici in ordine: “Non possiamo permetterci immaginifiche flat tax e prepensionamenti. Non vogliamo negare ai partiti di perseguire le promesse elettorali ma oggi energia e finanza pubblica sono due fronti emergenza che non possono ammettere follie per evitare l’incontrollata crescita di debito e deficit”, le parole che sembrano rivolte in particolare ai ‘soci di minoranza’ del prossimo esecutivo, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.

Quindi l’altro messaggio alla leader di Fratelli d’Italia, con l’auspicio da parte di Bonomi di una formazione del Governo “nei tempi più rapidi possibile” ma soprattutto di un esecutivo “con ministri autorevoli, competenti e inappuntabili”.

Le sfide da affrontare sono infatti importanti, ricorda il presidente di Confindustria: “Nessuno oggi può fare previsioni realistiche sulla crescita e sugli effetti del rialzo dei prezzi dopo la scelta scellerata dei russi. Serve da parte del Governo una generale vasta convergenza sulle scelte, anche con le forze di opposizione. C’è bisogno di serietà, unità e responsabilità su energia e finanza pubblica”.

Tra le emergenze da affrontare per il prossimo esecutivo ci sarà sicuramente quella riguardante l’energia, dal caro bollette per famiglie e imprese alla necessità di trovare alternative al gas russo e rendere l’Italia autonomia dai ricatti di Mosca. “Il prossimo governo deve avere ben chiaro che si deve salvare il sistema industriale italiano dalla crisi energetica, è un tema di sicurezza nazionale. Migliaia di aziende sono a rischio, centinaia di migliaia di posti di lavoro e di reddito per le famiglie. Tutte le risorse disponibili, escluse quelle per i veri poveri, vanno concentrate lì, perché senza industria non c’è l’Italia“, l’avvertimento del numero uno degli industriali italiani.

Un problema che però il governo di Roma non può risolvere da solo, sull’energia “serve una Europa che condivida gli sforzi. Non si può essere uniti sulle sanzioni e poi sull’energia divisi lasciando che ogni Paese si muova autonomamente. Sull’energia l’Italia non può farcela da sola”, ha ricordato nel suo discorso Bonomi.

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Napoletano, classe 1987, laureato in Lettere: vive di politica e basket.