La crisi del centrodestra in Lombardia
Scontro Moratti-Fontana, il duello per la Lombardia nelle mani dei leader di maggioranza: “Rapporto incrinato”
Il duello finale tra i due è solo rimandato, forse addirittura da sfidanti nelle elezioni regionali che si terranno nei primi mesi del 2023. Tra Attilio Fontana e Letizia Moratti, presidente e vice della Regione Lombardia, il “rapporto fiduciario sul piano del posizionamento politico si è incrinato”.
Sono le parole ‘messe a verbale’ del governatore leghista in una nota data alle agenzie stampa dopo l’incontro tenuto poco prima delle 19 al 35esimo di Palazzo Lombardia, nel suo ufficio da Presidente. Un confronto reso necessario dallo scontro clamoroso avvenuto tra i due nelle ore precedenti e con la richiesta del coordinatore lombardo della Lega di un passo indietro della Moratti, vicepresidente e assessore al Welfare.
Sembrano lontanissimi i tempi in cui Fontana, in grave difficoltà nella gestione dell’epidemia di Covid-19, chiamava in Regione e in Giunta l’ex ministro a sostituire Giulio Gallera.
Ora tra i due rapporti sono ai minimi termini e non è escluso che Fontana possa decidere nelle prossime ore o giorni di toglierle le deleghe. Il tutto potrebbe però essere rinviato in attesa di una decisione da allargare anche ai leader nazionali della maggioranza, sia in Lombardia che tra poche settimane al governo a Roma.
A spiegarlo è lo stesso Fontana nella nota fatta trapelare dopo l’incontro con Letizia Moratti: “Essendo io il garante della coalizione in Lombardia e per senso di responsabilità rispetto al momento politico nazionale che stiamo vivendo, mi riservo di prendere una decisione definitiva dopo un confronto con i leader del centrodestra”, scrive infatti il governatore.
Ma ad affidarsi al leader ‘romani’ Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi è anche la Moratti: “Questa sera ho incontrato il presidente Attilio Fontana al quale ho confermato la coerente disponibilità offerta al centrodestra. Resto in fiduciosa attesa che si esprimano definitivamente in merito i leader nazionali del centrodestra dopo la formazione del nuovo Governo, che in questo momento è la priorità assoluta del nostro Paese”, è la posizione dell’assessore e vice di Fontana.
Un rapporto, quello tra i due, precipitato dopo l’intervista rilasciata a Marco Damilano su Rai3 dalla Moratti, in cui ha annunciato che in questi mesi ha lavorato ad una “rete civica”, un suo movimento politico in vista delle prossime Regionali, ma soprattuto di aver accettato l’incarico da assessore e vicepresidente dietro la “promessa” di Attilio Fontana di “un passaggio di testimone a fine legislatura”.
Parole che il governatore ha prontamente smentito: “Non ho mai promesso a nessuno un passaggio di testimone al termine del mio mandato. È una prerogativa dei partiti allora come oggi. A questo punto sono io a chiedere un chiarimento netto e definitivo, già dalle prossime ore, a Letizia Moratti: una cosa è far politica, un’altra giocare sull’onorabilità delle persone e amministrare senza sapere da che parte si voglia stare: con noi o contro di noi”.
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