Deutsche Bank trascina giù le Borse, paura per la banche: impennata dei cds per il rischio default

Torna la paura sui mercati europei per la tenuta del sistema bancario. I principali listini, ancora segnati dalla recente implosione della Silicon Valley Bank negli Stati Uniti e dall’acquisizione da parte di Ubs della Credit Suisse, il secondo istituto di credito svizzero ad un passo dalla crisi, fanno registrare perdite da capogiro perché questa volta a finire nel mirino è la Deutsche Bank.

La banca tedesca, colosso di livello mondiale, perde oltre il 10% alla borsa di Francoforte per il terzo giorno consecutivo e a causa dell’aumento dei costi per assicurarsi contro il rischio di default che sono balzati e hanno alimentato i timori sulla stabilità generale delle banche europee.

Nel mese di marzo la quotazione della banca è calata di quasi il 32%. I Credit default swaps a 5 anni di Deutsche Bank, ovvero i derivati che danno la possibilità di coprirsi da un’eventuale insolvenza sul debito obbligazionario, sono saliti a 198 punti base nella mattinata, livelli record secondo gli operatori, dopo avere chiuso a quota 141 soltanto due giorni fa.

Segno che i mercati internazionali hanno timori sulla solidità della banca ma anche per le recenti mosse della Deutsche Bank sugli AT2, le obbligazioni Additional Tier 2, debito subordinato al di sopra delle ‘Additional Tier 1’salite alla ribalta dopo la ‘fusione’ di Credit Suisse con Ubs per la decisione dei vertici della prima di annullarne il valore, mossa che ha fatto infuriare i suoi detentori che hanno preannunciato battaglia legale.

Deutsche Bank decide di rimborsare in anticipo le sue obbligazioni subordinate Tier 2 con scadenza 2028 da 1,5 miliardi di dollari (Fixed to Fixed Reset Rate Subordinated Tier 2 Notes).. I bond verranno rimborsati il 24 maggio, al 100% del loro importo principale, unitamente agli interessi maturati fino alla data di rimborso Operazione, spiega il Sole 24 Ore, che ha colto di sorpresa gli operatori e ha fatto risalire il valore delle ‘notes’, che era sceso fino a 90 cents per dollaro dopo la decisione di Credit Suisse di azzerare i bond At1, dai precedenti 98 cent e negli ultimi giorni era attorno a 94 cent.

Come spiega Stuart Cole, capo economista macro di Equiti Capital, “Deutsche Bank è sotto i riflettori da un po’ di tempo a questa parte, in modo simile al Credit Suisse . È passata attraverso varie ristrutturazioni e cambi di leadership nel tentativo di riportarla su una base solida, ma finora nessuno di questi sforzi sembra aver funzionato davvero”, le sue parole riferite dall’agenzia Agi.

Le conseguenze dell’azzeramento delle obbligazioni AT1 nel salvataggio del Credit Suisse hanno sollevato interrogativi su una parte fondamentale del finanziamento delle banche, rendendo i problemi che Deutsche Bank sta affrontando molto più difficili da superare“, ha spiegato Cole.