Minacciarono e picchiarono i familiari di un collaboratore di giustizia, poi morto in carcere, nel tentativo di conoscere la località protetta dove si trovava. In un altro caso obbligarono i parenti del pentito a lasciare l’abitazione ad altri affiliati del clan. Dovranno rispondere di violenza privata, violenza o minaccia per costringere a commettere un reato, intralcio alla giustizia ed estorsione, tutti delitti aggravati dal metodo mafioso, i quattro destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Napoli ed eseguita in mattinata dai carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia Napoli-Stella e dagli agenti della Squadra Mobile di Napoli al termine delle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia partenopea.

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.