A ore il "tagliando" sull'economia nazionale
Economia, Albano: “Giù le tasse, su i salari per aiutare il ceto medio. Focus anche su tredicesime, straordinari e fringe benefit”
Il governo è alla prova dei conti. La volontà di estendere la sforbiciata dell’Irpef ai redditi fino a 60mila euro deve prima superare il vaglio di lunedì, quando l’Istat pubblicherà i dati sull’economia nazionale. Una sorta di «tagliando» che determinerà il margine d’azione dell’esecutivo in vista della manovra. Taglio delle tasse per il ceto medio, detassazione a favore dei lavoratori e piano per la produttività: Lucia Albano, sottosegretaria al Ministero dell’Economia, è ottimista.
La priorità è il taglio dell’Irpef per i redditi tra i 28 e i 50mila euro. Addirittura, viene ventilata l’ipotesi di arrivare a quota 60mila. Ci sono davvero le coperture per spingersi così in avanti?
«Il taglio delle tasse per il ceto medio è una priorità su cui al Mef stiamo lavorando con determinazione, in particolare il viceministro Leo. Le prime due manovre hanno previsto misure a favore dei redditi più bassi, come la riduzione delle aliquote Irpef e il taglio del cuneo fiscale, reso strutturale. Ora il nostro impegno si concentra sul ceto medio, con l’obiettivo di alleggerire la pressione fiscale per circa 13,6 milioni di contribuenti. Attendiamo i dati sull’economia nazionale forniti dall’Istat per finalizzare gli aggiustamenti tecnici indispensabili a individuare le risorse».
Per la rottamazione quinquies si parla di un possibile accesso alla consistenza dei conti correnti. Non è un’idea da centrodestra…
«Si tratta di una proposta, come molte altre, e andrà valutata la fattibilità».
Il governo dice «no» al salario minimo, ma il costo della vita continua a crescere. Dopo il taglio del cuneo fiscale, c’è spazio per un nuovo intervento per aumentare gli stipendi dei lavoratori?
«L’introduzione del salario minimo non rappresenta la soluzione al problema del potere d’acquisto, che invece può essere rafforzato attraverso diversi strumenti. Oltre al taglio del cuneo fiscale, sono allo studio ulteriori misure di natura fiscale, come la detassazione di tredicesime, straordinari e premi di produzione, nonché il rafforzamento del regime dei fringe benefit. Il ministro Calderone è impegnato sul fronte del rinnovo dei contratti collettivi e ricordo che, per il pubblico impiego, questo governo ha stanziato oltre 10 miliardi per il triennio 2025-2027. Così come può essere uno strumento anche la legge sulla partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa, un traguardo che l’Italia aspettava da 80 anni».
L’occupazione cresce, la stabilità del governo è un punto di forza. Ma uno dei problemi più importanti è quello della produttività: come si può rilanciare il piano industriale del Paese?
«Naturalmente, la stabilità macro-fiscale è il punto di partenza per la creazione di un clima favorevole per attrarre e incentivare investimenti. Il governo sta concentrando i propri sforzi su priorità strategiche come la transizione digitale, l’adozione di nuove tecnologie e l’incremento della produttività, sempre con l’obiettivo di ridurre la burocrazia e semplificare i processi amministrativi. Un esempio concreto in questa direzione è rappresentato dalla Zes unica (recentemente estesa anche all’Umbria e alle Marche), dove il meccanismo dell’autorizzazione unica sta dando risultati positivi. Si tratta di un modello virtuoso che dimostra quanto sia urgente superare l’eccessiva regolamentazione a livello europeo per rafforzare la competitività e sostenere la crescita».
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