Elezioni USA, gerrymandering per cambiare le mappe elettorali e favorire i repubblicani. Il grido di Newsom per la resistenza dem

CaliforniaGov. Gavin Newsom at a press conference to discuss the measures approved by the legislature to redraw the state's Congressional districts and put new maps before voters in a special election, in Sacramento, Calif., Thursday, Aug. 21, 2025. (AP Photo/Rich Pedroncelli) associated Press / LaPresse Only italy and spain

Nuovi aggiornamenti sul fronte del gerrymandering. Qualche tempo fa avevamo parlato del progetto del Texas di ridisegnare la propria mappa dei seggi della House of Representatives, al fine di garantire, attraverso lo studio dei dati sul voto nel territorio, 5 seggi in più ai repubblicani. La rappresentanza democratica del Texas aveva lasciato lo Stato per non garantire il quorum e impedire così di far passare il piano. Ma nelle ultime ore questo è stato approvato alla Camera statale con 88 voti a favore e 52 voti contrari.

Nel frattempo, anche altri Stati repubblicani come l’Ohio, l’Indiana e il Missouri starebbero cercando di valutare l’eventualità di modificare le loro mappe elettorali per favorire ulteriormente il partito repubblicano nelle prossime elezioni del 2026. Addirittura, data la riluttanza di alcuni legislatori statali dell’Indiana a mettere in atto le misure di gerrymandering, alcuni esponenti del partito repubblicano nazionale avrebbero ventilato l’ipotesi di candidare e sostenere finanziariamente degli sfidanti alle primarie contro i repubblicani recalcitranti.

Dal lato opposto, non si è fatta attendere invece la risposta del governatore della California Gavin Newsom, che ha annunciato per il mese di novembre un referendum volto a garantire che il controllo sulle mappe elettorali passi direttamente alle autorità statali e non più alla commissione indipendente che se ne occupa tutt’oggi. Nelle dichiarazioni fatte alla stampa, il governatore della California ha evidenziato l’importanza di offrire una risposta dei democratici al gerrymandering texano, ritenuto ingiustificato e figlio della volontà del governatore Abbott di compiacere il Presidente Trump. Anche altri Stati tipicamente “blu” come lo stato di New York e l’Oregon starebbero valutando la possibilità di cambiare le loro mappe elettorali per rispondere ai repubblicani. Nonostante ciò, il ruolo da protagonista in tutta questa vicenda è stato quello di Newsom, che si sta dimostrando essere il democratico più attivo a livello nazionale in opposizione all’amministrazione federale.

La comunicazione Newsom

Il suo campo di battaglia principale, oltre alle mappe elettorali, sono stati i social media. Negli ultimi giorni, infatti, dall’ufficio stampa del Governatore è partita una campagna social peculiare: i post X della pagina ufficiale di Newsom hanno cominciato ad essere scritti nello stesso stile dei post Truth di Donald Trump: tante parole in maiuscolo, tante parentesi, meme, epiteti canzonatori degli avversari e via dicendo. Un aspetto singolare di questa strategia comunicativa è stato l’insieme di critiche ricevute da funzionari della Casa Bianca e commentatori conservatori di Fox News, che hanno criticato il “comportamento infantile” del californiano.

La scelta di Newsom, però, sta funzionando molto bene: negli ultimi giorni il profilo ufficiale del governatore ha guadagnato quasi 250 mila follower e ottenuto circa 225 milioni di impressioni. Inoltre, i sondaggi indicano un largo consenso intorno alle scelte e ai comportamenti dell’ex sindaco di San Francisco. In un’America in cui Donald Trump rivendica il diritto a cinque seggi in più alla Camera, Gavin Newsom sembra rispondere colpo su colpo, contraddicendo persino il famoso motto di Michelle Obama: “when they go low, we go high”. Al momento, appare come il leader di cui il Partito Democratico ha urgente bisogno.