Emergenza abitativa, raddoppiano le famiglie in cerca di una casa

Sarà per la mancanza di un piano di edilizia pubblica o per il boom di strutture ricettive nelle località turistiche, fatto sta che negli ultimi quattro anni l’emergenza abitativa che già affliggeva la Campania si è notevolmente inasprita. E ora, come se non bastasse, sulle famiglie prive di una casa di proprietà si abbatte la scure della crisi economica scatenata dal Coronavirus. Eccola, l’impietosa fotografia scattata dalla Regione alla quale, tra il 3 febbraio e il 27 aprile, più di 65mila famiglie hanno chiesto un contributo di 1.800 o 2mila euro per pagare il fitto della casa in cui vivono: un numero esorbitante, soprattutto se si considera che nel 2015 erano state all’incirca 30mila.

Carte alla mano, le domande presentate per ottenere il contributo economico sono state 65.254 alle quali se ne aggiungono altre 2.850 che la Regione ha ritenuto non valutabili a causa di anomalie di compilazione. Il 63 per cento riguarda abitazioni in provincia di Napoli, il 17 nel Salernitano, il 15 nel Casertano, il tre nell’Avellinese e il due a Benevento e dintorni. Che cosa vuol dire? Che il numero di famiglie campane che non hanno una casa di proprietà e devono faticare non poco per arrivare a fine mese ha subito un’impennata soprattutto nel capoluogo e dintorni. Lo dimostra il primo grafico in alto, dove le varie tonalità di blu coincidono con il diverso numero di istanze registrate nei Comuni: a fare la parte del leone è Napoli, in blu scuro, con i vari centri dell’hinterland a nord e a sud; poche domande o addirittura nessuna, invece, sono state conteggiate nelle località in blu chiaro o in bianco.

 

“L’emergenza abitativa si è sicuramente aggravata perché questo tema è rimasto per troppo tempo fuori dall’agenda politica – sottolinea Bruno Discepolo, assessore regionale all’Urbanistica – A ciò ha contribuito il fatto che, soprattutto nelle località turistiche, molti proprietari hanno destinato le seconde case a strutture ricettive sottraendole di fatto al mercato delle locazioni classiche”. Poi sono arrivate la pandemia e la crisi economica che hanno minato le certezze di molte famiglie. E così, in questa fase, è aumentato a dismisura il numero dei nuclei che temono di non riuscire a pagare i canoni di locazione col proprio reddito da lavoro. Di qui le 45mila richieste di contributo da 750 euro ciascuno che la Regione si è vista inoltrare da altrettante famiglie. All’emergenza abitativa che la Campania si trascina da decenni e alle conseguenze nefaste del Coronavirus l’amministrazione campana ha risposto con due bandi: per il primo, relativo al 2019, sono stati stanziati 13 milioni di euro ai quali se ne aggiungeranno 12; per il secondo, legato alla crisi economica in atto, sono stati messi a disposizione sei milioni e mezzo.

Un impegno che, tuttavia, non esclude la necessità di misure strutturali come un piano di edilizia sociale e la riqualificazione del patrimonio pubblico che oggi, nel 70 per cento dei casi, versa in condizioni pietose: “Queste misure erano previste nel programma Abitare Sostenibile che la pandemia ha rallentato – conclude Discepolo – Dei 250 milioni inizialmente previsti, alcuni sono stati stornati e destinati all’emergenza: a breve sarà fatta una ricognizione delle risorse disponibili in modo tale da far ripartire il piano al più presto”.