Meritare l'Europa: le voci degli studenti sui temi d'attualità
Esteri: la centralità del Medio Oriente, tra presente e futuro
La riflessione sulla rilevanza del Medio Oriente deve toccare anche l’Europa, dato che le sfide future le richiederanno alleanze ricavabili da migliori rapporti coi paesi del Golfo che attualmente non sembrano avere la priorità.
Il Medio Oriente è una delle aree fondamentali per comprendere la politica internazionale odierna. La sua importanza è data dalla centralità geografica, a metà tra il Mediterraneo e l’Oceano Indiano, che gli conferisce una naturale posizione di influenza su diversi interscambi commerciali ed altre relazioni. Si tratta di un variegato insieme di paesi dinamici, giovani e vibranti nella loro tendenza a cercare di ritagliarsi un posto nel mondo di oggi e di domani.
Il primo passo consiste nel guardare i principali paesi dell’area. Conviene iniziare da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Se la prima è la nazione più ricca dell’area, il suo sviluppo non ha ancora raggiunto livelli di completezza pari a quelli emiratini. Difatti gli EAU sono stati pionieri nello sviluppo e nel nation building. Il Regno saudita, di converso, sta sfruttando il suo status di potenza petrolifera per diversificare il proprio sistema economico grazie a Vision2030.
Vi è poi un altro attore, il Qatar, che non potendo contare su un’ampia popolazione è costretto a basarsi su manodopera straniera ed interventi di diplomazia culturale. Rimane l’Oman, che per superare l’era Qaboos si sta concentrando su nuovi investimenti portuali.
Uno dei temi caldi è quello dei rapporti con l’Iran, la potenza sciita che fa da contraltare alle nazioni sunnite. L’Arabia Saudita rimane il principale rivale di Teheran assieme agli EAU; tanto da aver imposto un embargo a Doha.
C’è anche la questione dello Yemen; che vede attualmente una fase di stallo, ma che erode l’iniziativa militare a guida saudita. Parallelamente la riflessione sulla rilevanza del Medio Oriente deve toccare anche l’Europa, dato che le sfide future le richiederanno alleanze ricavabili da migliori rapporti coi paesi del Golfo che attualmente non sembrano avere la priorità.
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