Evacuata la Corte d’Appello di Roma per allagamento: la giustizia italiana fa acqua da tutte le parti

La Corte di Appello penale di Roma, situata in via Romeo Romei, è stata evacuata questa mattina attorno alle ore 9,30 a causa del parziale crollo di un soffitto nell’androne del palazzo. Il cedimento è stato provocato dalla rottura di un tubo dell’acqua. Fortunatamente non ci sono stati feriti, ma per precauzione sono state temporaneamente interrotte le udienze ed evacuato il personale presente. È in corso un sopralluogo dei Vigili del Fuoco per valutare i danni e determinare le cause del crollo.

Alcuni presenti hanno descritto momenti di paura, raccontando di aver udito prima il rumore dell’acqua come una cascata, seguito dal tonfo del controsoffitto che è collassato sul pavimento.

La protesta degli avvocati: “Per svolgere la nostra professione occorre che lo Stato garantisca strutture adeguate”

“Nel giorno in cui la avvocatura tutta è convocata dal CNF per l’insediamento del tavolo tecnico per la scrittura della nuova legge professionale, volta a delineare l’avvocato del prossimo millennio, viene evacuata la Corte di Appello penale di Roma per il crollo di un controsoffitto ed il conseguente allagamento – scrive Movimento Forense in una nota -. Prima fu Bari con le tende, oggi é Roma con il crollo di un controsoffitto, domani cosa dobbiamo aspettarci? Le infrastrutture giudiziarie spesso sono obsolete, fatiscenti e non adeguate ad ospitare locali di Tribunale. Da anni Movimento Forense denuncia lo stato di cattiva manutenzione delle strutture giudiziarie del nostro paese, denunciandone la vetustà e la insufficienza, oltre che il mancato adeguamento alle normative vigenti, anche in tema di sicurezza e di disabilità. Non possiamo attendere immobili che si verifichi una catastrofe e, pertanto, sollecitiamo il Ministero e le Autorità a tanto competenti ad intervenire immediatamente affinché provvedano alla verifica e alla conseguente messa in sicurezza di tutte le strutture giudiziarie, procedendo alla immediata mappatura di tutte le mancanze e le necessità di ogni singolo edificio giudiziario. Per svolgere appieno la nostra Professione non bastano una nuova legge professionale e delle riforme efficienti, occorre che lo Stato garantisca delle Strutture adeguate che permettano l’esercizio del diritto di difesa. Non può più piovere sulla giustizia amministrata in nome del popolo Italiano”.