“Facciamo rinascere il turismo a Napoli: serve più decoro ed un assessore”, le proposte di Antonio Izzo (Federalberghi)

«Restyling della città, lotta all’abusivismo, progetti per il decoro urbano e un assessore con delega solo al turismo, non anche alla cultura. Ecco i punti sui quali bisogna lavorare per risollevare il settore dell’accoglienza. Napoli ha tutte le carte in regola per diventare una delle più importanti mete turistiche del mondo»: Antonio Izzo, presidente cittadino di Federalberghi, mette a fuoco la condizione del settore turistico e suggerisce al prossimo sindaco le strategie di rilancio.

Presidente, quanto ha perso il settore del turismo in termini di fatturato e di presenze?
«Il turismo è uno dei settori maggiormente colpiti dalla pandemia. Abbiamo perso, solo nel 2020, circa 230 milioni di euro, pari a circa l’80% del fatturato annuo. Ma il problema continua a essere grave anche nel 2021. In termini di occupazione delle camere, abbiamo accusato perdite superiori al 75%. Ora molti hotel sono chiusi perché sarebbe controproducente tenere aperte strutture vuote. Solo tra qualche mese potremo vedere chi avrà deciso di chiudere definitivamente l’attività. La maggior parte degli imprenditori sta provando a resistere, sperando in una ripartenza non troppo lontana».

Quali agevolazioni fiscali Regione e Comune dovrebbero mettere in campo per risollevare il settore?
«Innanzitutto la tassa sui rifiuti (Tari). Abbiamo avuto una riduzione infinitesimale. A fronte di un conferimento ridotto, i costi sono praticamente rimasti invariati. Sarebbe stato necessario un intervento molto più importante. Molti Comuni hanno anche abolito, temporaneamente, l’imposta di soggiorno, ma qui non abbiamo avuto nessun a risposta».

Parliamo  della riorganizzazione del settore. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha deciso di creare uno spazio di interesse culturale, il cosiddetto “Uffizi 2”, per decongestionare le mete mainstream della città. Secondo lei, qui sarebbe possibile fare altrettanto?
«Napoli aveva bisogno di decongestionare il centro e di destagionalizzare. Questi problemi oggi non sono più attuali. Ne riparleremo quando ci sarà una effettiva ripresa».

Secondo le vostre stime, quando ci sarà una ripresa del settore e quali sono le condizioni necessarie per far sì che voi possiate intercettarla?
«Una leggera ripresa, sempre che i vaccini facciano il loro effetto in tempi rapidi, potrebbe esserci nella prossima estate che potrebbe ricalcare quella del 2020. Numeri sempre bassi, ma utili per sopravvivere. Per una ripartenza reale bisogna programmare per il 2022. Sarà importante un’adeguata attività promozionale del territorio, magari sfruttando in parte anche la nomina di Procida come capitale della cultura per il 2022».

Quale zona di Napoli, se riqualificata, potrebbe essere una meta turistica?
«Napoli avrebbe bisogno di un restyling in molte zone. Dal lungomare tartassato dalle intemperie e dal degrado alla zona della ferrovia che, dopo la chiusura dei cantieri, dovrebbe essere preservata. Ma il discorso va allargato al centro storico e anche a luoghi meno centrali. Penso, per esempio, alle incredibili potenzialità di Bagnoli».

Bagnoli può diventare un grande polo turistico?
«Certo. Bagnoli ha una posizione naturale da fare invidia al mondo. Abbiamo visto progetti da sogno andare in fumo. La stessa Città della Scienza, nonostante sia efficiente, fa fatica a sopravvivere. È un problema politico. L’attesa per la completa bonifica dei suoli sembra una presa in giro. Ma continuiamo a sperarci».

A breve ci sarà il cambio al vertice di Palazzo San Giacomo. Il prossimo sindaco quali strategie dovrà mettere in campo per il turismo?
«Innanzitutto dovrà nominare un assessore specifico per il Turismo, magari scelto tra tecnici del settore. Dovrà ascoltare molto. Perché è da chi vive la città che provengono idee utili per il rilancio. La lotta all’abusivismo e progetti per il decoro urbano sono tra le prime battaglie che la nuova amministrazione dovrà affrontare. Ma anche l’organizzazione di grandi eventi che sono un traino fondamentale per il turismo cittadino».

Quale piano promozionale immagina per la città?
«La promozione del territorio è prettamente compito della Regione. È un’attività che va pianificata a partire da ora, in particolare attraverso campagne online. Oggi sono essenziali i social network e gli intermediari (Booking o Expedia, per esempio) per “spingere” una destinazione. Solo tra qualche tempo potremo capire se potremo partecipare anche ad attività fieristiche».

Come dovrebbero migliorare i collegamenti tra le varie aree della città per agevolare i turisti?
«Quando la metropolitana sarà completata avremo un’enorme risorsa che si aggiungerà a un aeroporto cittadino che permetterà di arrivare in città comodamente e rapidamente. Anche l’alta velocità contribuisce in maniera sostanziale a favorire i viaggi, anche brevi, in città. Il problema sono i trasporti pubblici interni, in particolare quelli su gomma, e l’efficienza della metropolitana, ancora lontana dall’essere a regime».

Come sarà il turismo del futuro?
«Il turismo dovrà essere sempre più sostenibile, sia da un punto di vista ambientale che socio economico. Napoli ha tutti i requisiti per diventare una delle più importanti mete turistiche del mondo. Non possiamo che essere ottimisti purché la città si attrezzi nel considerare il turismo una risorsa economica primaria».