È probabilmente la questione più dibattuta sotto l’ombrellone, quella che da sempre mette contro genitori e figli: dopo pranzo si può fare il bagno? La vulgata comune vuole che no, non si possa fare, che sia pericoloso perchè provoca la congestione. Mamme di tutti i secoli ce lo hanno ripetuto. Ma a sfatare questo mito c’è Raffaele Troiano, pediatra dell’Ospedale Frangipane di Ariano Irpino. “In acqua dopo mangiato? Certo che si può! Per evitare riflesso vagale e idrocuzione la cosa importante è entrarci nel modo giusto”.
Il pediatra spiega così il fenomeno: “La ‘sindrome da idrocuzione’ per rapido ingresso in acqua fredda è infatti capace di indurre svenimento e annegamento ed è da sempre erroneamente attribuita al cibo. Il falso mito del cibo nasce probabilmente dal fatto che tra i sintomi di esordio di idrocuzione vi è spesso dolore addominale, nausea e vomito. E ciò induce a pensare che il nocciolo del problema sia il pasto, tanto che alcuni la chiamano impropriamente anche ‘congestione alimentare'”.
Troiano sottolinea che il problema non è il pasto, ma lo sbalzo termico improvviso tantochè l’idrocuzione può verificarsi anche a stomaco vuoto. Una rapida immersione in acqua fredda può infatti causare l’iperattivazione di un nervo chiamato ‘nervo vago’: tale riflesso vagale oltre ai sintomi gastrici sopra descritti, provoca anche bradicardia (rallentamento cardiaco) e ipotensione e ciò può condurre alla perdita dei sensi in acqua. Per intenderci, il “riflesso vagale” è lo stesso che ci fa svenire in risposta anche ad altri tipi di stress: emozione, paura, caldo afoso, affollamento.
“In questo caso lo stress che lo innesca è lo sbalzo termico improvviso – continua il pediatra che sulla sua pagina Facebook fa una grande oper adi divulgazione sui temi della pediatria – e c’è da aggiungere che una situazione di precedente stress già in corso può facilitarlo: ecco perchè l’idrocuzione è ancor più frequente se il tuffo in acqua fredda avviene dopo esercizio fisico, sudorazione, insolazione o anche un pasto molto abbondante”.
“In quest’ultimo caso l’organismo è ‘stressato’ dall’enorme carico di cibo da digerire per cui laddove diventi ‘fonte di stress’ anche l’idea di alzarsi semplicemente dalla sedia, figuriamoci quanto possa essere stressante un forte e improvviso sbalzo caldo/freddo sull’organismo – conclude il post – Un pasto normale invece, un gelato, uno spuntino, non stressano molto il sistema digestivo e l’ingresso in acqua avverrà quasi come se foste a pancia vuota. Ma al di là di pancia piena o pancia vuota, la cosa davvero importante per evitare tale spiacevole e pericoloso riflesso capace di rallentarci il battito, è entrare in acqua gradualmente bagnandosi un po’ per volta, in particolar modo se l’acqua è fredda o avete già in atto altri tipi di stress”.
