Italia
Francesca Albanese, lite Pd-M5s sulla cittadinanza onoraria. A Firenze allerta massima per il comizio di Meloni
Un po’ come Gloria Swanson in Viale del tramonto, la diva in disarmo che scende maestosamente le scale pensando di essere ripresa dalla telecamera amica. “Sono pronta per il mio primo piano”, sussurra sognante l’attrice. Lo stesso meccanismo che agita il variegato movimento che scaccia l’incubo della pace, con l’armamentario ampiamente collaudato che ha animato le piazze e aperto i tg. Succede infatti che, nelle ore in cui a Sharm el-Sheikh si sta definendo uno storico cessate il fuoco, l’inquieto arcipelago con la kefiah moltiplica gli appuntamenti, ignorando i rapidissimi progressi che sta facendo l’accordo di Donald Trump.
Il corteo di ieri
Ieri nella Capitale un nuovo corteo, dal Colosseo alla Piramide, con le stesse sigle che avevano convocato la sfilata di sabato, antagonisti compresi. Concentramenti e ritrovi anche in Toscana, a Firenze e a Prato, con i sindacati di base. Un appuntamento che si ripeterà in modo minaccioso domani, quando arriveranno in riva all’Arno Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini per chiudere la campagna elettorale del candidato di centrodestra Alessandro Tomasi. “Hanno sostenuto l’occupazione, l’apartheid e il genocidio dello Stato d’Israele in ogni modo possibile”, scrivono gli organizzatori della protesta, che suscita l’allarme delle forze di polizia. In linea con l’esposto alla premier presentato alla Corte penale internazionale. Sottoscrivono tanti “bei” nomi della gauche: Moni Ovadia e Tomaso Montanari, tra gli altri. La nuova miccia che i manifestanti provano a innescare è il blocco della seconda Flotilla, fermata prima di arrivare a Gaza. Con la sottile speranza che il vecchio numero di scena possa suscitare la medesima ovazione del pubblico.
Con altre modalità, è il tentativo che impegna il campo largo per evitare i titoli di coda. Succede a Palazzo Madama di prima mattina. È il capogruppo del M5S, Stefano Patuanelli, a prendere la parola: “Cosa sta accadendo ai nostri connazionali che si dirigono legittimamente verso Gaza e vengono illegittimamente arrestati, fermati e torturati dal governo israeliano?”. Naturalmente si accodano Avs e Pd, che insistono: “Giorgia Meloni venga in Aula a spiegare”. Angelo Bonelli tuona: “È un crimine contro l’umanità sotto gli occhi del mondo”.
Francesca Albanese, lite Pd-M5s sulla cittadinanza
Sempre a Firenze ieri è stata sospesa la commissione consiliare che doveva approvare la cittadinanza onoraria a Francesca Albanese. La “sacerdotessa” delle Nazioni Unite ha un po’ esagerato nelle sue ultime dichiarazioni contro Liliana Segre. In più, domenica si vota in Toscana: meglio posticipare, consiglia il Pd. Il M5S perde la pazienza: “Vogliamo spiegazioni sul rinvio”. C’è però una parte di città che non ci sta. “Albanese minimizza Hamas, non può ricevere un riconoscimento solenne”, si indigna Emanuele Cocollini, presidente di Italia-Israele. “The show must go on”: azzeriamo la pace, insistiamo sulla solidarietà per gli attivisti in barca a vela. Non poteva mancare la Cgil: “È di gravità estrema quanto avvenuto, nuovamente, con l’arresto da parte dell’esercito israeliano dell’equipaggio imbarcato sulla Freedom Flotilla”. Un grido di battaglia che l’eurodeputata dem Annalisa Corrado, imbarcata nella prima spedizione, fa proprio: “Continueremo a fare tutto il possibile per rompere l’assedio, per pretendere giustizia, per proteggere chi rischia la vita per affermare il diritto alla vita degli altri”.
Meglio un megafono che un negoziato
Una sorta di collettivo “nun ce vòjo sta”. L’accordo no, proprio no, “e poi cosa facciamo noi”? La febbre la misura il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi durante il question time alla Camera: “Abbiamo registrato 733 segnalazioni per atti di antisemitismo, di cui 140 a Roma e 86 a Milano, con un fortissimo incremento rispetto al periodo pre-conflitto”. Pesante anche il bilancio delle manifestazioni: “Da inizio anno, quelle di rilievo sono state 8.674; in 242 casi sono state registrate criticità per l’ordine pubblico, con 330 feriti tra le forze dell’ordine”. Il remake è già in scena: meglio un megafono che un negoziato.
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