Gaffe di Giarrusso, il grillino ‘bocciato’ in inglese all’Europarlamento: “Problemi tecnici, leso un mio diritto”

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 03-07-2019 Strasburgo Politica Sessione plenaria del Parlamento Europeo Nella foto Dino Giarrusso (m5s) Photo Roberto Monaldo / LaPresse 03-07-2019 Strasbourg (France) Plenary session of the European Parliament In the pic Dino Giarrusso

Doveva intervenire in difesa del prosecco, messo in pericolo dalla richiesta croata di riconoscere il proprio vino dolce con la denominazione Prosek, ma è stato costretto a rinunciarvi per problemi tecnici e linguistici. E’ questa la parabola dell’eurodeputato Dino Giarrusso, intervenuto martedì scorso in collegamento video con la Commissione Agricoltura a Bruxelles. Il video sta facendo il giro dei social.

Il collegamento flop

L’esponente del M5s ha dovuto interrompere il suo collegamento video con l’Europarlamento quando ha appreso che non ci sarebbe stata la traduzione simultanea dall’italiano e quindi avrebbe dovuto parlare direttamente in inglese. La discussione finisce prima del dovuto.

Il tutto inizia quando all’europarlamentare 5Stelle viene chiesto di accendere la webcam durante il suo intervento. Giarrusso replica di non poterlo fare perché era in collegamento via iPhone. Da Bruxelles spiegno che senza non può beneficiare della traduzione simultanea e quindi deve esprimersi in inglese. “I try it, I’m not perfect… my english is not perfect“, risponde inizialmente l’europarlamentare, per poi interrompersi subito. “Non riesco a fare l’intervento in inglese perché l’ho scritto in italiano… Non riesco a tradurlo in maniera simultanea. Vi chiedo scusa, ma non mi era stato detto che dovevo farlo in inglese“. Questioni di secondi e il collegamento si interrompe.

La replica del pentastellato

Giarrusso non accetta la valanga social che l’ha travolto. “Un tale ribaltamento della realtà fa proprio schifo, e mette tristezza. Una fake news totale quando nessuno sa davvero come siano andate le cose“, dice a Repubblica riferendosi ai commenti legati al video divenuto virale in queste ore.

L’europarlamentare spiega che martedì scorso, come tutte le altre volte, era fisicamente presente in Commissione Agricoltura e ha firmato il registro di commissione. Ma ha dovuto abbandonare la sede per problemi di salute della moglie, che l’hanno costretto a tornare a casa. Per questo ha deciso di seguire il resto della seduta a distanza, consapevole di poter intervenire anche da remoto. Dopo mezz’ora di riunione, però, Giarrusso riceve una telefonata da parte del segretariato che lo avvisa che la videocamera dell’iPhone non è compatibile con il software per le videoconferenze che usano al Parlamento Ue.

E, specifica il pentastellato, il collegamento non è possibile con altre piattaforme, Skype o Zoom, ma solo con un software apposito e con una chiave personale assegnata a ciascun deputato.

A Repubblica, Giarrusso racconta che ha iniziato a parlare in italiano dal momento che in Parlamento ogni eletto ha diritto di parlare con la propria lingua. Il processo viene agevolato grazie al lavoro dei traduttori simultanei che, in questo caso, non sono potuti intervenire proprio perché la telecamera del deputato italiano era spenta.

E poi conclude che non ha rinunciato al collegamento, ma è stato l’Europarlamento a tagliare la linea.
Sono riuscito di corsa e tornato in parlamento lasciando mia moglie sola, per far valere questo mio diritto. Nessuno aveva avvertito di quel problema di software, e io non tollero che mi venga negato un diritto di rappresentanza. Così sono andato a protestare di persona e poi ho scritto una lettera di protesta al presidente della commissione Agricoltura Norbert Lins e al presidente del Parlamento David Sassoli“, ha detto a Repubblica.