Nel “Si&No” del Riformista spazio al bilancio del primo anno del governo Meloni: positivo o negativo? Bilancio positivo (e non poteva essere altrimenti) per il senatore di Fratelli d’Italia Luca De Carlo, secondo cui “l’Italia sta finalmente risalendo dopo anni di politiche assistenzialistiche”. Bilancio negativo invece per Davide Faraone (Italia Viva): “Solo chiacchiere e distintivo tutte promesse disattese e slogan”.
Qui il commento di Luca De Carlo:
Un anno di Governo Meloni, un anno di successi per la nostra nazione: lo scorso fine settimana abbiamo organizzato in tutte le regioni l’evento L’Italia Vincente per raccontare i risultati ottenuti in questi 11 mesi di governo e 12 mesi dalla vittoria delle elezioni. Un’Italia Vincente perché abbiamo saputo affrontare le difficoltà che colpiscono gli italiani, cercando delle soluzioni concrete e progettando interventi che rendano strutturale la ripresa e la crescita.
Partiamo dalla disoccupazione, mai così bassa dal 2009: 7,6% ora, 7,4% 14 anni fa, quando – guarda caso – alla guida della nazione c’era sempre un governo di centrodestra. Sullo stesso tema, fondamentale è stata la riforma del reddito di cittadinanza, che garantisce un sostegno a chi non può realmente lavorare, rimettendo in circolazione quelle forze utili alle imprese alla continua ricerca di personale.
Per il PIL italiano è prevista una crescita dello 0,9%, superiore alla media dei paesi UE e della zona Euro; il taglio del cuneo fiscale ha permesso di rendere più pesanti le buste paga dei dipendenti, mentre con la carta Dedicata a te e i bonus spesa e carburanti sosteniamo le famiglie in difficoltà.
Da presidente della IX Commissione – Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare non posso poi evidenziare i grandi risultati ottenuti negli ambiti di nostra competenza: innanzitutto, il ritrovato ruolo della nostra nazione in Europa; non siamo più l’ultima ruota del carro, costretti a seguire le imposizioni degli altri Paesi, ma la nostra voce ora viene ascoltata con convinzione e siamo promotori e artefici di alcune importanti riforme a livello europeo. Penso ad esempio alla considerazione che in agricoltura stanno guadagnando le TEA – Tecniche di Evoluzione Assistita, che grazie ad una mia proposta ora in Italia possono essere sperimentate in campo, consentendo ai produttori di poter accedere a piante più resistenti ai cambiamenti climatici o alle malattie.
Sempre in campo agroalimentare, significativo è stato il “no” alla carne sintetica, che prevede il divieto di produzione e di importazione di cibo prodotto in laboratorio: l’innovazione è fondamentale in agricoltura, ma va accompagnata alla tradizione e il “no” al cibo in provetta è anche un modo per spronare i nostri allevatori a produrre di più e meglio.
Non possiamo poi dimenticare l’istituzione del registro dei crediti di carbonio agroforestali, che permetterà di “convertire” in risorsa finanziaria i boschi e le foreste soprattutto delle aree montane, valorizzando economicamente il territorio e il lavoro di chi vi opera.
Abbiamo affrontato grandi sfide che ci stanno ancora coinvolgendo, come quella del Pnrr e delle migrazioni dall’Africa: sappiamo che la soluzione non può arrivare dall’oggi al domani, ma la caratura internazionale del Presidente Meloni le ha permesso di confrontarsi senza timori con i grandi leader mondiali, rendendo chiara la posizione dell’Italia e raccogliendo consensi per le sue proposte.
Sappiamo che tutti questi risultati, e i tanti altri che non ho citato, non fanno piacere ai detrattori di sinistra: ci hanno sempre descritti come impreparati, “brutti e cattivi”, e vedere ora che l’Italia sta finalmente risalendo dopo anni di politiche assistenzialistiche e di mancanza di coraggio certamente deve fare male. Noi siamo orgogliosi di appartenere a questa nazione e a questo Governo, e siamo certi che nei prossimi quattro anni potremo festeggiare numerosi altri successi. Non per Giorgia Meloni, non per Fratelli d’Italia, ma per tutto il popolo italiano.
