La furia antiebraica
Hamas chiama, l’Italia risponde: tutti in piazza dell’Odio Antisemita mentre le manifestazioni pro-Israele diventano clandestine come i Carbonari
Sciopero generale “per Gaza”. Università occupate, treni fermi, porti bloccati da Cgil e Cobas
Hamas chiama, l’Italia risponde. L’ordine è chiaro, univoco: creare il caos, minacciare disordini e mettere Israele – e per estensione, già che ci sono, tutti gli ebrei della diaspora – nell’angolo. È un ordine nero su bianco, quello che l’account X della Sumud Flotilla impartisce ai 2,4 milioni di follower, sospinto da una attenta cabina di regìa che alligna dietro alle società di facciata costruite da Hamas in Europa.
Il governo israeliano ha diffuso una settimana fa un dossier investigativo che ne ricostruisce la ragnatela, i finanziamenti e le propaggini, ma è stato come scrivere sulla sabbia: un soffio di vento e via, tutto cancellato. Oggi la Cgil, i Cobas, le Usb tentano di bloccare il Paese in osservanza del suggerimento partito dagli amici di Hamas. Occupata l’università Statale di Milano e Lettere, alla Sapienza di Roma. Le prove generali le hanno fatte durante la prima nottata di Yom Kippur, quando hanno bloccato le stazioni Termini a Roma e Napoli centrale, fatto fuoco e fiamme in piazza a Milano, Genova e Pisa. Oggi vedremo il resto: bandiere israeliane bruciate, slogan “Dal fiume al mare”: l’obiettivo è la cancellazione dello Stato di Israele, la negazione del suo diritto ad esistere. Il Viminale dice di prendere sul serio le minacce, il ministro Matteo Salvini, Trasporti e Infrastrutture, prenderà provvedimenti estremi fino alla precettazione.
Ma nei fatti chi manifesta contro il tentativo di firmare la pace in Medio Oriente oggi ha campo libero. Diversamente da quanto accaduto al Riformista: abbiamo chiesto di svolgere una assemblea il 7 ottobre per parlare di informazione nei locali della Fondazione Lugi Sturzo, a Roma. Prefettura e forze dell’ordine, viene detto dalla Fondazione, hanno sconsigliato fortemente di tenere l’evento. Provocando l’annullamento della sala (e lo spostamento in altra sede). A Verona nei prossimi giorni si terrà un incontro sulle ragioni di Israele con Claudio Velardi: i promotori non renderanno noto il luogo per ragioni di sicurezza. In clandestinità, come i Carbonari del Risorgimento, chi difende i valori della democrazia liberale si deve riunire di nascosto. In gran segreto. Quelle forze dell’ordine che avrebbero il compito di tutelare il diritto di manifestare pacifico e plurale finiscono per tollerare i cortei violenti e scoraggiare quelli nonviolenti. Chiudendo non un occhio ma tutti e due.
Giorgia Meloni stigmatizza chi «Protesta il venerdì per allungare il week-end e non fa nulla di concreto per aiutare Gaza». La Lega alza i toni: «Stazioni bloccate, treni fermi, strade chiuse, università occupate. Scioperi di ogni tipo. È francamente sconcertante lo spettacolo di violenza che vediamo in tutta Italia con partiti di sinistra che alimentano questo clima d’odio invitando a bloccare tutto senza condannare gli attacchi a uomini e donne in divisa. La mobilitazione ormai quotidiana di propal, filo Hamas italiani, centri sociali e maranza non porterà alcun vantaggio alla popolazione di Gaza. Teppisti e agitatori ricattano il Paese e la missione della flottiglia viene sfruttata solo per propaganda politica. Insomma l’Italia deve subire questo indecente spettacolo di arroganza creato ad arte dalla sinistra. Vedremo altri scontri, altri poliziotti feriti, altre città devastate. Pd e compagni ne sono quasi felici», riassume Silvia Sardone, vice segretario della Lega.
In questo clima di slogan infuocati e piazze al veleno, c’è chi passa dalle parole ai fatti. Succede a Manchester, Uk, dove nel giorno della festa ebraica dello Yom Kippur, segnata da digiuno e silenzio, la sinagoga della città inglese diventa teatro di un attacco terroristico al coltello. Vengono pugnalati e uccisi due ebrei, altri tre cittadini feriti dall’aggressore versano ancora in gravi condizioni. L’attentatore, che secondo Scotland Yard avrebbe avuto anche una cintura esplosiva, è stato ucciso dall’intervento dei primi agenti. Re Carlo si dice profondamente scioccato, il premier Keir Starmer rafforzerà la vigilanza intorno alle sinagoghe. Troppo tardi. I buoi sono scappati dal recinto, nel Regno Unito come in Francia, Spagna e Italia: la propaganda di Hamas funziona, i simpatizzanti ingrossano i cortei e qualche testa calda che dà seguito ai proclami spunta fuori. Un copione già noto – come Il Riformista denuncia da oltre un anno – e destinato a propagare l’incendio dell’odio anche nelle nostre città.
Il vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, parla di «Gesto gravissimo. Sono sotto attacco il popolo ebraico assieme a tutti noi, assieme al valore di libertà religiosa, ai principi di tolleranza e rispetto che sono alla base delle nostre democrazie». Perfino nel Pd c’è qualcuno che si scuote dal torpore. «L’attacco alla Sinagoga di Manchester è un atto atroce: l’emblema di quanto vada tenuta alta l’attenzione contro ogni rigurgito di antisemitismo. Sono atti di massima pericolosità, che per nessuna ragione possono essere sottovalutati. L’attacco avvenuto nel giorno di Yom Kippur rende tutto ancora più inquietante. È assolutamente inaccettabile che si debba avere paura per il proprio credo religioso», afferma in una nota il senatore Francesco Verducci, vicepresidente della Commissione straordinaria contro l’istigazione all’odio e alla violenza, l’antisemitismo, il razzismo e le discriminazioni e portavoce del Consiglio d’Europa contro razzismo e intolleranza.
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