“Ho un forte mal di testa”, 12enne muore dopo malore a scuola

“Ho un forte mal di testa”, aveva detto poco prima ai compagni di classe, quando stava per cominciare l’ora di ginnastica. Aveva 12 anni la giovanissima studentessa che aveva accusato un malore venerdì scorso in una scuola di Prato. È morta ieri, all’Ospedale pediatrico Meyer, dov’era stata ricoverata in gravissime condizioni.

La ragazzina frequentava la terza media della Malaparte in via Baldanzi. Aveva origini cinesi. Era seduta, stava chiacchierando con alcune compagne di classe nella palestra della scuola, in attesa dell’inizio della lezione, quando è svenuta e si è accasciata al suolo dopo aver perso i sensi. È successo intorno alle nove del mattino dello scorso 17 dicembre. Il docente ha effettuato subito delle manovre di rianimazione, in collegamento telefonico con la centrale di primo soccorso in attesa dell’ambulanza.

Il medico del 118 intervenuto sul posto si è reso subito conto della gravissima situazione e ha allertato l’elisoccorso Pegaso, atterrato in un parcheggio nelle vicinanze della scuola, nei pressi della Camera di Commercio, per trasportare la bambina all’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dov’è stata ricoverata d’urgenza nel reparto di rianimazione.

Ancora da accertare con precisione le cause del malore, ma al momento l’ipotesi più accreditata è quella di un’emorragia cerebrale. Forse un aneurisma cerebrale. Secondo quanto ricostruito da La Repubblica i medici non sono intervenuti chirurgicamente: troppo gravi le condizioni della 12enne e troppo grave e profonda la perdita di sangue. L’alunna è morta ieri, dopo quattro giorni a lottare per la vita. La Nazione scrive che non risulta che l’alunna avesse sofferto in precedenza di nessun malessere e che nessun segnale di avvertimento aveva fatto pensare a un problema così grave.

L’osservazione, dopo l’iter per l’accertamento della morte cerebrale, è durata circa sei ore. “È una tragedia assurda, inspiegabile”, ha dichiarato al quotidiano la preside Paola Toccafondi. “In accordo con la psicologa della scuola abbiamo avvisato i genitori dei ragazzi: saranno loro a comunicare ai loro figli quello che è successo. Oggi, per chi vorrà venire a scuola, in classe ci sarà la psicologa. È una situazione terribile non solo per gli studenti ma anche per noi insegnanti. Rientrare in quella palestra sarà duro”.