“Ministri e banchieri centrali” del G7 “favorevoli alla moratoria sul debito dei paesi più poveri”. Ad annunciarlo in un tweet è il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, dopo la videoconferenza del G7. Nel documento diffuso dal Tesoro Usa al termine del meeting virtuale si legge che i ministri delle Finanze del G7 e i governatori delle banche centrali «hanno ribadito il loro impegno a fare tutto il necessario per ripristinare la crescita economica e proteggere i posti di lavoro, le imprese e la solidità del sistema finanziario».
«I ministri e i governatori delle banche centrali del G7 – si legge – restano impegnati ad utilizzare tutti gli strumenti disponibili per conseguire una crescita forte, sostenibile, equilibrata e inclusiva». Frattanto però non arrivano buone notizie per il Belpaese. Fra le grandi economie mondiali l’Italia potrebbe pagare il prezzo più alto alla crisi provocata dal coronavirus con un Pil che quest’anno potrebbe crollare a -9,1% per poi registrare un limitato rimbalzo nel 2021 a +4,8%.
È la stima formulata dal Fondo Monetario Internazionale nel World Economic Outlook, in cui peggiora di 9,6 punti la previsione formulata appena tre mesi fa (che prevedeva per l’Italia una crescita dello 0,5%). L’emergenza porterà in alto il tasso di disoccupazione in tutte le economie mondiali: per l’Italia nel 2020 la stima è del 12,7% (2,7 punti in più rispetto all’anno precedente) seguita da un calo al 10,5% nel 2021.
In Europa l’impatto sul mercato del lavoro dovrebbe essere limitato in Germania (dove la disoccupazione passerebbe dal 3,2 al 3,9%) mentre in Francia il tasso potrebbe toccare il 10,4%. Ma le ripercussioni più gravi sono attese in Spagna dove dal 14,1% del 2019, quest’anno si potrebbe passare al 20,8% per poi scendere leggermente al 17,5% nel 2021. Tasso raddoppiato anche nel vicino Portogallo con una stima dal 6,5% del 2019 al 13,9% quest’anno.
