“A pochi giorni dalla riapertura non sappiamo ancora cosa fare” A parlare è Gianluigi Cimmino, patron del gruppo Yamamay, il noto marchio di intimo con oltre 600 punti vendita nel mondo. “Non abbiamo indicazioni precise da parte del governo e neanche dalla Regione – spiega Cimmino – e intanto il fatturato di questi mesi è pari allo zero”. Yamamay, come altre grandi marche che dispongono di franchising, si è tuffato nell’e-commerce . “Ma la vendita online – osserva Cimmino – per un’azienda come la nostra rappresenta normalmente il cinque per cento, in questi mesi è stata praticamente nulla”. L’acquisto di capi e oggetti tramite il web dovrebbe rappresentare la svolta in ogni settore, dall’abbigliamento ai cosmetici.
Ma per chi lavora con capi che necessitano della prova da parte del cliente, come l’intimo e indumenti simili, la rete non sembra essere la soluzione giusta. “Ci siamo inventati una specie di televendita – racconta Cimmino – In pratica un nostro commesso dall’interno del negozio con foto e videochiamate mostra al cliente i capi, cercando di fargli capire la vestibilità, il colore e il tessuto. Dopodiché, se il cliente decide di acquistare la merce, potrà andare a ritirarla nel punto vendita più vicino alla sua abitazione”.
In tempo di pandemia tutti si sono reinventati, scoprendo strategie di comunicazione e marketing finora sconosciute. La televendita potrebbe essere un’alternativa valida che si andrebbe a sostituire allo shopping più classico. Anzi, sarebbe anche un modo per evitare assembramenti e caos all’interno di negozi che dovrebbero rivoluzionare interamente gli ambienti per consentire l’ingresso in sicurezza dei clienti. Insomma, un modo nuovo di acquistare, una specie di “personal shopper” che permetterebbe ai clienti di acquistare direttamente dal divano di casa.
