Non si fermano polemiche e ‘botta e risposta’ tra Regioni e Governo. La Conferenza delle Regioni presieduta da Stefano Bonaccini ha stabilito, nella riunione del 7 maggio, di posticipare i saldi estivi al 1° agosto 2020, di circa un mese rispetto all’inizio ‘solito’ di luglio. Una scelta che nasce da una sollecitazione degli assessori alle attività produttive ed è motivata dalle necessità derivanti dalla gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID 19 e dalle conseguenti misure.

Il presidente Bonaccini ha poi scritto a tutti i presidenti delle Regioni e delle Province autonome invitandoli a “dare seguito alla suddetta decisione per una omogenea applicazione della stessa su tutto il territorio nazionale”.

La richiesta era arrivata nei giorni scorsi su proposta della Federazione Moda Confcommercio Toscana alla Regione Toscana. A causa della pandemia da Covid-19 le nostre imprese stanno vivendo una situazione drammatica – sottolinea in una nota la presidente di Federazione Moda Toscana Federica Grassini – con i negozi chiusi ormai da oltre due mesi, senza liquidità, senza entrate, ma con le solite uscite da affrontare tra bollette, affitti e quant’altro, dobbiamo rivedere ogni strategia commerciale adottata fino ad oggi. È l’unico modo per garantire un futuro alle nostre attività e ai nostri collaboratori”. Per questo era arrivata la richiesta di “posticipare l’avvio dei saldi, che arriveranno a chiusura di una stagione drasticamente compromessa dal punto di vista delle vendite”.

E c’è chi, come la Liguria, ha già fatto un passo in questa direzione. La giunta regionale guidata da Giovanni Toti ha infatti approvato la delibera che posticipa dal 4 luglio al 1° agosto la data di inizio dei saldi estivi, consentendo al contempo ai commercianti di fare promozioni sull’invenduto nei 40 giorni precedenti. “Abbiamo accolto favorevolmente – spiega l’assessore regionale allo sviluppo economico e al commercio, Andrea Benvenuti – le richieste inoltrate dalle associazioni di categoria delle imprese del commercio maggiormente rappresentative a livello regionale. Spostare di un mese i saldi e concedere al contempo la possibilità di organizzare alcune vendite promozionali in deroga fino ai quaranta giorni antecedenti i saldi stessi significa consentire la commercializzazione in tempi consoni di merci e prodotti, non solo relativi alla stagione in corso, ma anche rimasti in giacenza e inerenti la precedente”.

LO SCONTRO REGIONI-GOVERNO – Sullo sfondo resta il clima teso con l’esecutivo ed in particolare col ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia. Nella tarda serata di giovedì il Consiglio provinciale di Bolzano ha approvato le misure per la ripresa delle attività economiche, con il via libera da domani per i negozi e da lunedì 11 maggio per parrucchieri, bar, ristoranti e musei.

Una scelta che il Governo “non può fare altro che impugnare il provvedimento”, come annunciato in giornata da Boccia. Il provvedimento è arrivato “in assenza delle linee guida sul lavoro“, ha sottolineato il ministro, pressato da ieri dalla Regioni che chiedono il via libera al commercio al dettaglio dall’11 maggio, con una settimana di anticipo rispetto alla data del 18 indicata dal Governo. Possibilità per ora esclusa dall’esecutivo perché i dati del monitoraggio del ministero della Salute arriveranno a partire dall’11 maggio.

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