I Vigili del Fuoco: “Lavoriamo senza protezione, è un pericolo per tutti”

“Siamo costretti a lavorare senza guanti, senza misure di protezione. Da quando è iniziata questa emergenza sanitaria mondiale, siamo senza dispositivi di protezione personali”. L’emergenza Coronavirus scatena anche le proteste dei vigili del fuoco. Se la crisi dovuta alla diffusione del contagio ha rivoluzionato le abitudini e lo stile di vita di molti lavoratori, lo stesso non si può dire dei pompieri, i quali – fanno sapere – non possono dedicarsi allo smart-working né dispongono delle misure di precauzione prese dagli operatori sanitari.

“Noi – dichiarano – non possiamo rispettare il metro di distanza di contatto fisico gli uni con gli altri a bordo dei camion, figuriamoci se possiamo soltanto pensare di farlo durante un intervento quando fisicamente dobbiamo soccorrere un cittadino”. I vigili del fuoco protestano allora facendo sapere di non poter stare a casa in quarantena preventiva e chiedono id potersi proteggere, e di proteggere i cittadini, con le stesse precauzioni messe in atto per gli operatori del sistema sanitario. E quindi fanno riferimento a mascherine, guanti e occhialini personali e chiedono di essere sottoposti a tamponi non appena si dovesse riscontrare un sospetto contagio.
I vigili del fuoco hanno così deciso di lanciare una campagna di sensibilizzazione perché altrimenti si “mette in serio pericolo tutta la macchina del soccorso”, hanno dichiarato gli uomini dell’Usb, il sindacato unitario di base.

Il Giorno ha raccontato di due pompieri risultati positivi al tampone e di un altro caso sospetto nel milanese. Situazione che ha fatto scattare l’allarme di lavoratori e sindacati sulle contromisure e le precauzioni da prendere per tutelare una classe di lavoratori che svolge un servizio essenziale. I Vigili del Fuoco del comando di Varese hanno girato un video per sollecitare i cittadini a non uscire. “Noi non siamo a casa per voi, voi state a casa per noi. Aiutateci”, questo lo slogan del video.