Il dramma di Noemi Carrozza morta per schianto contro albero, il Gip: “Si indaghi sul Comune di Roma”

Noemi Carrozza (Foto Facebook)

Campionessa del nuoto sincronizzato, Noemi Carrozza è morta il 15 giugno del 2018 dopo l’impatto con un albero sulla Cristoforo Colombo, mentre era in sella alla sua moto. Una tragedia senza colpevoli: una fatalità, secondo la Procura di Roma.

Ma ora il Gup Maria Paola Tomaselli ha respinto la richiesta di archiviazione del pm e ha disposto che vengano effettuate delle indagini più approfondite. In particolare, che vengano verificate le responsabilità del Campidoglio sulla messa in sicurezza delle strade.

Le motivazioni

 I testimoni del tragico incidente avevano da subito escluso il coinvolgimento di altri veicoli; l’autopsia aveva smentito la possibilità che avesse avuto un malore. Poi la conferma: nessuna imprudenza mentre era alla guida. Noemi non aveva assunto alcol e non superava i limiti di velocità. Secondo il magistrato la campionessa di nuoto sincronizzato aveva avuto una condotta corretta. Da qui la decisione di riaprire le indagini: “Occorre valutare se il Comune di Roma abbia adempiuto all’obbligo di apprestare le dovute cautele per garantire la sicurezza degli utenti della strada anche proteggendo il leccio con mezzi ed apparati idonei”.

Secondo la famiglia questo terribile epilogo si sarebbe potuto evitare se fosse stato presente un guardrail. Due anni fa la Procura aveva però escluso le responsabilità pubbliche: non esiste una legge che obbliga a installare delle barriere protettive sulle strade, a meno che non ci sia una curva: il gip però non è dello stesso parere. La morte di Noemi merita nuovi accertamenti.

La vicenda

Noemi Carrozza aveva appena 21 anni. Astro nascente dello sport, aveva partecipato ai Mondiali Junior, ai giochi Europei e aveva rappresentato l’Italia ai Mondiali di Nuoto di Baku nel 2015.

Quel maledetto pomeriggio del 15 giugno del 2018 Noemi era a bordo della sua moto Ktm 125 e stava percorrendo la via Cristoforo Colombo al di sotto del limite di velocità: 40 km orari. Poi lo scontro violento contro un leccio che si trovava a ridosso della carreggiata e che non le ha lasciato scampo. Ora, a distanza di oltre tre anni, sarà necessario fare luce sul suo terribile incidente.