Il Napoli deve ringraziare Pedro, Orsolini, Soulé.
E’ lì perché l’Inter ha regalato lo scudetto così come tre anni fa ha fatto con il Milan.
La squadra di Conte deve ringraziare Bisseck, protagonista in negativo a Bologna e nel rigore (sacrosanto) fischiato alla Lazio nel 2-2 di San Siro (non è anche lo stesso che ha segnato il gol del momentaneo sorpasso?).
I tifosi napoletani devono fare una statua ad Arnautovic sia per il goffo liscio in area di rigore ieri sera sia per non aver sostituito all’altezza Lautaro Martinez (che ha dimezzato i gol fatti la scorsa stagione in campionato).
Il Napoli deve ringraziare tutte le seconde linee dell’Inter chiamate in causa da Inzaghi per far rifiatare i titolarissimi durante la cavalcata Champions, con la finale contro il Psg in programma domenica 31 maggio.
Conte deve ringraziare Simone Inzaghi, ‘maestro’ del turnover radicale e specialista del cambio istantaneo in caso di cartellino giallo.
Un ringraziamento va fatto anche al Parma che ha fermato l’Inter rimontando due gol (la rete sprecata nel finale da Pellegrino non conta?).
Tutte le squadre da ringraziare…
Bisogna poi mostrare riconoscenza alla Fiorentina che ha stracciato l’Inter al Franchi, al Bologna di Italiano che ha beffato i campioni d’Italia allo scadere (e ha pareggiato 2-2 a San Siro), al Milan confusionario che quest’anno ha trovato una quadra solo quando vedeva nerazzurro, alla Juve del fu Motta (e Giuntoli?) che prima rimonta la folle partita di San Siro (4-4), poi supera alla Stadium i rivali storici grazie al piccolo Conceicao. E poi: al Genoa e al retrocesso Monza che ad inizio campionato hanno strappato un punto ai campionissimi.
Insomma il Napoli se dovesse vincere lo scudetto nell’ultima gara di campionato, in programma venerdì 23 maggio al Maradona contro il Cagliari, dovrebbe far premiare tutte le squadre di serie A che quest’anno hanno contribuito a fermare la corazzata Inter.
Più o meno è questo il ‘verbo’ che gira da tempo e che si è intensificato ancora di più nelle ultime ore, dopo l’ennesima occasione sprecata da una squadra, l’Inter del presidente Beppe Marotta, che passerà alla storia degli ultimi anni per aver regalato scudetti alla concorrenza.
Non conta la continuità del Napoli, le 22 giornate su 37 in testa alla classifica (la magica Inter solo 9), la miglior difesa, il numero più basso (per ora) di sconfitte condiviso con la Juve. Non contano le assenze pesanti che da gennaio hanno complicato e non poco gli equilibri di Conte. Non conta la cessione di Kvara, la rosa ritenuta non all’altezza dall’allenatore.
Contano solo le gentili concessioni dell’Inter che sulla carta sarà pure più forte ma, stando al campo, ha dimostrato evidenti limiti caratteriali e, almeno in alcuni singoli, tecnici. Guai però a dirlo perché stiamo parlando della squadra che ha nientedimeno eliminato il Barcellona del fenomeno Yamal.
L’ansia al Tardini e il sorriso di papà McTominay
I tifosi del Napoli, sia quelli presenti ieri al Tardini che molti da casa, non devono cadere in questo equivoco. Sugli spalti durante la sfida col Parma c’è stata molta apprensione dopo il vantaggio a fine primo tempo dell’Inter. C’era la paura di fallire “l’ennesimo match point” gentilmente concesso dagli ‘ingiocabili’. Nella ripresa la frustrazione stava avendo la meglio nonostante l’ottimismo e il sorriso di papà McTominay, presente al Tardini tra i tifosi azzurri e sempre pronto a sostenere il figlio in campo e a fregarsene dei risultati provenienti dagli altri campi.
Il Napoli spingeva a modo suo (non con quella intensità degli anni passati) ma riusciva a colpire solo legni. Complice una connessione internet non proprio ottimale, sembrava di assistere alle scene dei film fantozziani quando si cercavano aggiornamenti da San Siro.
I boati e la gioia contenuta al fischio finale
Prima la ‘fake’ del 2-0 a inizio ripresa, poi il gol del pareggio di Pedro confermato dal Var (due boati), poi il nuovo vantaggio interista e ri-benvenuta depressione. Passano dieci minuti e i tifosi partenopei ritornano a vivere con ben tre boati: il primo alla notizia del rigore, il secondo alla conferma dopo l’intervento del Var, il terzo alla realizzazione dell’eroe Pedro. Sofferenza finita? Macché. Il recupero dell’Inter non finisce mai, il Napoli intanto conquista un rigore, poi revocato dopo controllo Var. L’Inter segna al 99’ ma viene subito annullato per fuorigioco di bomber Arnautovic. Serviva la radiolina per avere aggiornamenti puntuali ma la mente umana è inceppata e ‘ragiona’ solo cellulare alla mano. Al triplice fischio finale l’esplosione di gioia, incredibile a dirsi, è contenuta. Mancano ancora 90 minuti, lo scudetto è a un passo ma (non è solo scaramanzia) questa stagione è davvero imprevedibile. L’unica certezza è ringraziare l’Inter…
