“Ilaria era una persona molto mite e taciturna, anche se capace benissimo di esprimersi. Aveva buone relazioni con i compagni e con i docenti, capace di ottenere buoni risultati e manifestare interesse e coinvolgimento. Un’alunna che imparava bene e che sapeva entrare bene in relazione, senza la tendenza a non imporsi come a volte fanno gli adolescenti. Era interessata alla cultura e a scuola si occupava anche di teatro”. Lo racconta Paolo Pilotto, sindaco di Monza ed ex professore di religione di Ilaria Salis, la 39enne in carcere in Budapest, al liceo classico Zucchi.
Ilaria Salis, militante antifascista e docente milanese, è accusata di lesioni aggravate ai danni di due neonazisti. Secondo l’accusa fa parte di un gruppo che ha provocato a due uomini alcune lesioni, poi guarite in 5 e 8 giorni. I fatti risalgono alla vigilia del “Giorno dell’onore”, cioè l’11 febbraio, in cui i neonazisti di tutta Europa celebrano il tentativo (fallito per la reazione dell’Armata Rossa) del battaglione della Wehrmacht di rompere l’assedio di Budapest. Per questo gli estremisti di destra si ritrovano nella capitale ungherese.
Ilaria Salis in carcere in Ungheria da febbraio 2023
La donna è in carcere in Ungheria dal febbraio 2023 e rischia fino a 16 anni di detenzione. Il padre di Ilaria Salis ha spiegato: “Non è anarchica e non fa parte di Hammerbande, il gruppo tedesco che promuove assalti contro i neonazisti. Ho letto le 800 pagine dell’inchiesta di Lipsia su Hammerbande e il nome di Ilaria non esce mai. È un’insegnante di scuola elementare e un’antifascista vera, militante. E io di questo sono orgoglioso. Passo il tempo a tradurre dall’ungherese gli atti d’indagine, perché non ce li hanno dati in italiano”.
Le parole del sindaco di Monza: ex professore di Ilaria Salis
Pilotto spiega di non aver più visto la sua ex allieva per anni, fino a quando non ha sentito il suo nome e la sua foto in tv. “Da sindaco, circa 15 giorni fa ho parlato con suo padre. È un uomo deciso e con le idee chiare. Ovviamente è un padre, un padre preoccupato per sua figlia. Mi ha detto ‘Cerco un confronto con le istituzioni, per capire quali siano i passi migliori per mia figlia’”. Rispetto ai fatti per cui Italia è accusata in Ungheria, “la mia memoria e la mia conoscenza è legata al periodo in cui lei era una adolescente, per come l’ho conosciuta io, no”, non ne sarebbe capace, conclude.
Assistenza consolare a cittadini tedeschi detenuti Francoforte
L’ambasciata tedesca a Budapest sta fornendo “assistenza consolare” ai cittadini tedeschi detenuti a Budapest nell’ambito del processo che vede coinvolta anche l’italiana Ilaria Salis. Lo ha detto a LaPresse il ministero degli Esteri tedesco, commentando le condizioni di detenzione dei due cittadini tedeschi imputati nel processo in corso a Budapest per aggressione e lesioni nei confronti di alcuni partecipanti all’evento di estremisti di destra denominato ‘Giorno dell’onore’ dello scorso febbraio a Budapest.
“Il ministero degli Esteri è a conoscenza del caso“, ha fatto sapere il ministero tedesco, aggiungendo che “la nostra ambasciata a Budapest fornisce assistenza consolare ai due cittadini tedeschi detenuti”. Nel processo sono coimputati con Salis un uomo e una donna tedeschi. L’uomo, come riferito dal giornale ungherese Blikk, si è già dichiarato colpevole ed è stato condannato a 3 anni di carcere.
