La Procura di Torino ha iscritto nel registro degli indagati un artigiano di 56 anni, il fabbro che venerdì mattina stava installando una cassaforte nell’attico di un palazzo in piazza Carlo Felice, a Torino, di fronte alla stazione di Porta Nuova, da cui è partito l’incendio che ha devastato la due condomini. L’uomo è accusato di incendio colposo. Gli inquirenti sono al lavoro per vagliare la sua posizione e la dinamica dell’accaduto. Il pm Alessandro Aghemo, che coordina le indagini, ha disposto i sigilli all’attico, l’unico appartamento sotto sequestro.
La causa
la causa scatenante del devastante rogo potrebbe essere legata a lavori all’interno di un appartamento. Potrebbe essere stato un fabbro, che doveva installare una cassaforte nell’attico realizzato nel palazzo, a scatenare accidentalmente l’incendio. Le scintille della fiamma ossidrica, strumento con cui stava lavorando l’operaio, avrebbero incendiato la coibentazione inserita nell’intercapedine della parete. In pochi attimi, il fuoco si è propagato rapidamente.
Danni ingenti
I vigili del fuoco hanno registrato in alcuni alloggi importanti danni strutturali, appurando che la superficie coinvolta dalle fiamme è di circa 3 mila mq, con 30 appartamenti andati in fumo. Cento persone sono state evacuate. Il rogo che ha interessato il palazzo di piazza Carlo Felice a Torino ha fatto danni “per qualche milione di euro”. A dirlo l’amministratore dello stabile, l’ingegner Piero Tilibetti. “Domenica mattina alle otto abbiamo già appuntamento con lo strutturista per la messa in sicurezza della parte bassa del condominio. Di certo il piano mansarde e quello sotto saranno inagibili per diversi mesi”, ha spiegato Tilibetti.
