La tragedia di Bologna nella quale sono morti la 32enne Stefania Alexandra Nistor e i suoi tre figli assume dei contorni ancora più tragici. A seguito degli accertamenti degli investigatori, emergono dettagli sulle circostanze che hanno provocato la tragedia. Nello stesso complesso di case nel 2019 sono morti altri due bambini precipitati dall’ottavo piano.
Il freddo insopportabile e il riscaldamento guasto: l’origine della tragedia
A quanto si apprende da fonti investigative, nell’appartamento di Bologna faceva molto freddo perché il riscaldamento non funzionava. E così la donna sarebbe stata costretta ad accendere la stufetta elettrica che poi ha provocato l’incendio.
“Nel condominio l’impianto di riscaldamento è centralizzato. Non sappiamo se non funzionasse in tutto lo stabile, ma sicuramente non funzionava in quell’appartamento” secondo il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Bologna, Calogero Turturici.
E così Stefania Alexandra Nistor, dopo aver sistemato nel lettone i tre figli, Giorgia Alexandra, di sei anni, e i due gemelli Mattia Stefano e Giulia Maria, di due, ha acceso la stufetta per riscaldare un po’ l’ambiente. E si dev’essere addormentata anche lei.
La donna ha cercato di mettere in salvo i bambini
I vigili del fuoco, infatti, hanno trovato i due gemelli a terra, mentre Stefania era accanto alla finestra, alla quale probabilmente si era avvicinata per aprirla e far uscire il fumo. Ma non ce l’ha fatta.
Non è ancora chiaro se l’incendio sia partito da un cortocircuito della stufetta o della presa elettrica a cui era collegata, ma quando è scoppiato il rogo la stanza si è subito riempita di un fumo acre, che a quanto pare ha svegliato la donna: “Da come abbiamo rinvenuto i corpi pensiamo che abbia tentato aiutare i suoi bambini”, ha spiegato il vicequestore aggiunto Luca Fiorini.
