Prima la Macedonia del Nord. Poi l’Ucraina. Luciano Spalletti è stato chiaro: un passo alla volta per conquistare 2024 e difendere poi il titolo di campioni in carica. Stasera alle 20.45 un Olimpico gremito proverà a trascinare gli azzurri che contro la squadra di Blagoja Milevski cercano tre punti che consentirebbero, martedì a Leverkusen, di affrontare l’Ucraina avendo a disposizione due risultati su tre. Il Ct anche stavolta ha dovuto fare i conti con gli infortuni e così una rosa già di per sé non amplissima ha dovuto subire ritocchi e modifiche fino all’ultimo momento: Meret, Calabria, Toloi, Locatelli e per ultimo Bastoni hanno dato forfait mentre le condizioni non ottimali di Cambiaso e Vicario hanno suggerito la convocazione di Biraghi e Carnesecchi.
L’ultima partitella di ieri sembra aver chiarito chi scenderà in campo stasera: Donnarumma in porta, linea difensiva con Darmian, Gatti, Acerbi e Dimarco, Jorginho in regia affiancato da Barella e Bonaventura e il tridente con Berardi e Chiesa larghi, Raspadori punta centrale. Dovrebbero essere questi gli uomini con cui sfatare il tabù macedone che ci è costato il mondiale d’Arabia e due punti nella gara d’andata di queste qualificazioni. Fosse per i bookmakers non ci sarebbero dubbi: la quota della vittoria azzurra oscilla tra 1,13 e 1,14 mentre la vittoria degli ospiti è quotata tra 18 e 19, il pareggio è in lavagna a 7,60. In pole a 1,70 tra i marcatori c’è Giacomo Raspadori, seguito a 2 da Gianluca Scamacca, reduce dalla rete contro l’Inghilterra, e a 2,25 da Domenico Berardi. Un gol all’esordio con la maglia azzurra di Andrea Colpani vale 2,41. Tra i macedoni, si giocano a 9 le reti del napoletano Eljif Elmas e di Enis Bardhi, già marcatore nel match d’andata terminato 1-1.
Spalletti: “Ci siamo preparati benissimo”
“Noi siamo professionisti che devono far parlare della propria storia attraverso queste partite e questi risultati”, ha detto il ct ai microfoni di Sky. “Ci andiamo a costruire quella che sarà l’immagine che avremo nel mondo attraverso questi risultati. Diventa semplice, ci siamo preparati benissimo e abbiamo a disposizione una squadra che ha la possibilità di fare balzi in avanti, non passi, per cui ci apprestiamo fiduciosi visto che abbiamo un telaio già iniziato”. La linea d’attacco composta da giocatori rapidi e tecnici e le incursioni dei centrocampisti, in particolare di Jack Bonaventura, dovrebbero garantire le reti necessarie a mettersi alle spalle il primo ostacolo. Fari puntati su Federico Chiesa, che dopo i problemi fisici degli ultimi tempi torna in azzurro. “Mi aspetto moltissime cose da lui, ha questo strappo di saper saltare l’avversario, sa far gol, ha personalità di altissimo livello per dare anche ai compagni di squadra. E noi siamo felicissimi di averlo a disposizione”, ha ammesso il tecnico di Certaldo. E Chiesa, sull’attenti, ha risposto presente. “Quando sei un giocatore della Nazionale hai delle responsabilità, sono veramente felice di essere qui. Purtroppo non ho partecipato alle gare precedenti ma sono felice di essere con la squadra e di scendere in campo”, ha detto ieri, garantendo impegno e determinazione. “Abbiamo un bel gruppo di giocatori, un ottimo mix di chi ha vinto l’Europeo e nuovi arrivi. Il talento c’è, però dobbiamo dimostrarlo in campo raggiungendo la qualificazione. Siamo l’Italia. C’è la possibilità di un fallimento come successo in occasione della mancata qualificazione ai Mondiali. Ci siamo prese le nostre responsabilità. Scendiamo in campo consapevoli di dover raggiungere l’obiettivo”.
Da Mancini a Spalletti per il bianconero è cambiato poco: “Abbiamo cambiato tipo di gioco a centrocampo con diversi sviluppi ma a livello di esterni sono le stesse cose. Il mister chiede tanto e speriamo di farlo vedere in campo. Io mi sento bene, purtroppo lo scorso ritiro ho avuto questa lesioncina dietro al ginocchio che mi ha bloccato per 10-11 giorni. Ho perso un po’ il ritmo che ho ritrovato nelle ultime partite”. La speranza è che Chiesa ritrovi la piena condizione anche perché, in caso di successo, non ci sarà nemmeno il tempo di festeggiare. La testa dovrà necessariamente andare a Leverkusen dove ci aspetterà l’Ucraina. “C’è da chiudere un cerchio”, ammette Chiesa. Al fallimento e agli eventuali, pericolosissimi spareggi, non vuole pensare nessuno.
