JK Rowling non ci sta ad essere utilizzata per fini propagandistici dal presidente russo Vladimir Putin nella sua battaglia contro l’Occidente, dopo l’invasione dell’Ucraina iniziata ormai un mese fa.
La scrittrice britannica, autrice della fortunata saga di ‘Harry Potter’, ha infatti risposto alle parole dello Zar del Cremlino che l’aveva citata nel corso di un ampio discorso che lo aveva visto criticare la cosiddetta ‘cancel culture’ dell’Occidente.
Putin aveva infatti spiegato, nel corso di un intervento con esponenti del mondo della cultura russa, che Stati Uniti ed Europa “stanno cercando di cancellare un intero Paese millenario, il nostro popolo. Sto parlando della progressiva discriminazione di tutto ciò che è connesso alla Russia”.
Il presidente russo aveva sottolineato in particolare la discriminazione contro ciò che è connesso alla Russia ha citato i compositori Pyotr Tchaikovsky, Dmitri Shostakovich, Sergei Rachmaninov, oltre a scrittori e libri russi. Quindi il paragone con la Germania nazista, con Putin che ha spiegato come l’ultima volta che una tale campagna per distruggere letteratura è avvenuta “è stato per mano dei nazisti in Germania circa 90 anni fa”.
Quindi citando la scrittrice, Putin aveva sottolineato che “JK Rowling è stata cancellata perché lei, scrittrice di libri che hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo, non ha soddisfatto i fan delle cosiddette libertà di genere”.
Rowling ha duramente attaccato l’uso strumentale che Putin aveva fatto del suo nome e del suo ‘caso’ nel corso delle sua invettiva contro l’Occidente.
La scrittrice ha infatti denunciato l’invasione dell’Ucraina in cui ha affermato che la Russia “sta massacrando civili”. “Criticare la ‘cancel culture’ dell’Occidente probabilmente non è la cosa migliore da fare da chi attualmente massacra civili per il crimine di resistenza, o che imprigiona e avvelena i suoi critici“, ha scritto l’autrice britannica.
