La Bce alza i tassi di interesse contro l’inflazione, prima volta da 10 anni: pesa la guerra in Ucraina

Una mossa attesa sui mercati, ma che ha comunque portato a immediati scossoni finanziari. La Banca centrale europea ha comunicato oggi la decisione di alzare i tassi di interesse, con l’obiettivo di contrastare l’aumento dell’inflazione, che secondo le sue stime sarà del 6,8 per cento nel 2022.

Un aumento che sarà graduale: dello 0,25 per cento a luglio, a cui seguirà un ulteriore aumento a settembre, che probabilmente sarà più grande, probabilmente di mezzo punto percentuale.

Una decisione a suo modo storica: è la prima volta in 10 anni che la Bce alza i tassi di interesse, che erano fermi a 0,5 per cento. Pesa sulla decisione l’aumento dell’inflazione, provocato a sua volta dal conflitto in corso da oltre 100 giorni in Ucraina

Anche dopo settembre comunque l’istituzione guidata da Christine Lagarde dovrebbe proseguire verso ulteriori aumenti con l’obiettivo di riportare l’inflazione al due per cento, quadro che dovrebbe realizzarsi nel 2024. La scelta della Bce segue quelle già prese da altre banche centrali, come la Fed negli Stati Uniti e la Bank of England nel Regno Unito.

Le conseguenze

L’immediato effetto dell’annuncio di Lagarde e soci è stato quello sui mercati: i principali listini delle Borse europee sono calati, mentre è aumentato lo spread tra i titoli di Stato tedeschi e quelli italiani.

lo spread tra Btp e Bund tedesco a 10 anni è a quota 214, con il rendimento del prodotto del Tesoro al 3,56%, ai massimi rispettivamente dal maggio 2020 e dal novembre 2018.

Con l’innalzamento dei tassi di interesse, in sostanza, le banche centrali aumentano il costo del denaro, riducendo così i fenomeni che portano all’inflazione, l’aumento dei prezzi. Il rovescio della medaglia è che misure simili rallentano complessivamente l’economia, per questo infatti il ‘compito’ di un banchiere centrale è particolarmente complesso, nel dover lavorare su un sottile filo tra controllo dell’inflazione e raffreddamento dell’economia.

A livello pratico, l’aumentare dei tassi di interesse rende più costoso chiedere un mutuo, un prestito o un finanziamento: per questo consumatori e imprenditori rimandano i loro investimenti, rallentando l’economia.

Stop all’acquisto di titoli

La Banca centrale europea non ha annunciato l’intervento solo sui tassi di interesse. La Bce ha spiegato infatti che porrà fine al suo principale programma di acquisto di titoli, l’Asset purchase programme (APP), che terminerà il primo luglio.