Maxi blitz contro uno degli ultimi storici clan attivi a Scampia, periferia nord di Napoli tristemente notta all’inizio degli anni Duemila per le tre faide di camorra che provocarono centinaia di morti. Nel mirino di carabinieri e Dda partenopea la cosca degli Abbinante con 37 arresti eseguiti nel corso della notte. Un blitz che avviene a poche settimane da quello che ha portato in carcere numerose persone ritenute vicine al clan Di Lauro oltre al neomelodico Tony Colombo e alla moglie Tina Rispoli, vedova di un boss di camorra, Gaetano Marino, ucciso nel 2012 a Terracina proprio dal clan Abbinante.
Dalle indagini è emerso che i negozianti del rione erano costretti ad acquistare da imprenditori scelti dal sodalizio malavitoso e questi obbligati a pagare ‘grazie’ al privilegio dell’esclusiva. “Casa nostra” veniva ribattezzato il quartiere dagli uomini del clan che dovevano così avere l’ultima parola sui principali affari quotidiani.
L’operazione è stata effettuata nelle prime ore di martedì 7 novembre dai Carabinieri della Compagnia Napoli Stella che hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 37 persone riferibili a vario titolo al clan Abbinante, operativo nel quartiere napoletano di Scampia. Tra questi, destinatari di misura sono anche gli ultimi esponenti di spicco del citato cartello camorristico, in libertà fino ad oggi, i quali avrebbero speso il nome familiare per affermare la propria forza nel quartiere.
Gli indagati sono gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi, produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti. Tutti reati aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose.
Blitz Scampia, così il clan Abbinante imponeva ai commercianti i proprio prodotti e ‘tassava’ i fornitori
L’attività di indagine, condotta dai carabinieri del nucleo operativo della Compagnia Stella e della Stazione di Scampia, diretti e coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha documentato l’attività del clan Abbinante nel quartiere Scampia e, in particolare, nelle proprie “roccaforti” del rione Monterosa, Ises e zona della cosiddetta “33”.
Le indagini hanno permesso di definire il sodalizio come una struttura operativa stabile, unitaria e verticistica, con ripartizione di ruoli e compiti funzionali ad assicurare la continuità e sistematicità del traffico di droga, svolto senza soste nelle “piazze di spaccio” statiche e dinamiche (quelle con consegna all’acquirente dello stupefacente ordinato telefonicamente).
Documentato anche il capillare controllo del territorio all’interno dei rioni, definiti “casa nostra”, dove tutto doveva passare al vaglio del clan per “il rispetto per la famiglia”.
Ricostruite diverse estorsioni commesse ai danni di imprenditori ed esercizi commerciali della zona. Gli appartenenti al clan avrebbero costretto gli esercizi commerciali presenti all’interno del Rione Monterosa a rifornirsi di pane, latticini, buste ed altri prodotti di prima necessità esclusivamente dai fornitori individuati dal clan, a loro volta forzati a corrispondere una somma di denaro per l’esclusiva in tal modo conseguita.
Riscontrati, inoltre, nella disponibilità della consorteria, box auto destinati a “magazzino merci” per il sodalizio, ove sono state sequestrate, nel corso delle indagini, numerose armi e ingenti quantitativi di droga. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari di essa, in quanto persone indagate, sono da considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva
