L’allarme dei giovani Neet, “capitale umano che prendiamo e buttiamo dalla finestra”: come ricostruire un’economia sociale

«In Italia oggi ci sono 1 mln e 300mila NEET: giovani tra 15 e 29 anni che non studiano, non lavorano e non sono in un programma di formazione. Capitale umano che prendiamo e buttiamo dalla finestra. Per ricostruire un’economia sociale dobbiamo guardare ai giovani e in particolare alle giovani donne» ha detto l’economista Veronica De Romanis durante l’incontro “Come ricostruire un’economia sociale”, che si è tenuto a Solomeo nell’ambito del festival Suoni Controvento – la rassegna a impatto zero che porta l’arte nei borghi e nei paesaggi naturali dell’Umbria – in collaborazione con Rai Umbria. Con lei, anche il poeta e scrittore Davide Rondoni, l’economista Lucrezia Reichlin e l’ex ministro e presidente di Isybank Francesco Profumo.

«In questa fase storica io credo che ci sia l’opportunità che soggetti pubblici, privati e del terzo settore collaborino sulla base di politiche attive che siano messe in atto dal Governo, perché ci sono alcuni temi sui quali ormai non possiamo più rimandare – ha detto ProfumoUno su tutti l’educazione, un altro è il welfare e sempre di più le politiche per i giovani». Secondo Reichlin «ricostruire un’economia sociale richiede riforme profonde del nostro sistema scolastico, della formazione in generale, della sanità e dell’ambiente. Questo è difficile da farsi senza una prospettiva di lungo periodo e richiede delle scelte sulla struttura della spesa e della tassazione. Ma richiede anche una strategia della crescita e dell’innovazione che coinvolga sia il settore privato che quello pubblico». «Non esiste la società perfetta e quindi neanche l’economia – ha sottolineato Rondoni sono tutte limitate e continuamente da correggere. Ma proprio in questa correzione è il nucleo dell’economia sociale».

Nel ciclo di incontri del progetto “Ripartiamo dai territori” si è parlato anche di spiritualità e a settembre si discuterà di cultura ed educazione (2 settembre, Acquasparta) e di creatività (6 settembre, Assisi). Temi che ci riguardano tutti da vicino, come ricorda anche il direttore di Rai Umbria, Giovanni Parapini: «I temi che proponiamo nascono dalla volontà di affrontare questioni di autentico interesse per l’opinione pubblica. A legarli è sempre l’attenzione al bene comune e alla crescita etica e morale della nostra comunità. La collaborazione tra Rai e Suoni Controvento può diventare un’occasione concreta per trasmettere un messaggio forte: l’importanza di costruire insieme una vita più equa, consapevole e sostenibile».