L’amicizia inesauribile nel mondo del lavoro

MEETING DI RIMINI 2022

Al Meeting di Rimini di quest’anno si parlerà tanto di lavoro. Una delle modalità per entrare in questo tema, sempre più urgente per la vita di chi si trova immerso in continue trasformazioni e cambiamenti, è la mostra “Un compito nel mondo. Dignità, responsabilità, lavoro”. Obiettivo della mostra è provare a entrare in contatto con le esigenze di chi oggi lavora o di chi cerca un lavoro, in particolare i più giovani ma non solo a partire da una provocazione legata al titolo dell’edizione del Meeting: anche nel mondo del lavoro si può fare esperienza di “l’amicizia inesauribile”?

Il punto di partenza, per rendere meno astratta la domanda, è la constatazione che molte delle criticità del mondo del lavoro di oggi, sia per chi lavora sia per chi il lavoro lo cerca o lo ha perso, nascono dall’esperienza di un certo grado di solitudine. Ci si ritrova soli all’interno di un contesto lavorativo complesso sia a causa di modelli organizzativi che tendono a isolare le persone, premendo sulle performance del singolo ed elevandole a criterio di valutazione, anche in contrasto con gli altri, o con pressioni da parte dei capi che risulta difficile schivare e di cui si diventa schiavi. Ci si ritrova soli nel gestire le complessità della conciliazione vita-lavoro. Ci si ritrova soli a cercare lavoro con un sistema dei servizi per il lavoro che non funziona. Ci si ritrova soli a causa della difficoltà delle parti sociali, ad esempio il sindacato, di cogliere e rappresentare i nuovi bisogni dei lavoratori, soprattutto dei più giovani. Ci si ritrova da soli all’interno di quel pur efficace slogan del lavoro “non come posto ma come percorso”, un percorso però che richiede – per non smarrirsi – qualcuno che ci accompagni.

La conseguenza di tutto questo è che il lavoro rischia di perdere sempre di più quella dimensione di centralità nella vita come fonte di dignità, di soddisfazione, di essere parte di una comunità, di cittadinanza, persino di democrazia. Il lavoro non è più quindi una delle principali modalità di rapporto con la realtà, non è più impegno con essa, scompare sempre più la coscienza di un compito nel mondo. Il lavoro regredisce a mera fonte di sostentamento e sussistenza, quasi che la vita vera si collochi al di fuori dell’orario. Così facendo l’unica dimensione diventa quella della rivendicazione di condizioni di lavoro che si riducono a salario e rispetto delle condizioni contrattuali che pur sono centrali, e anzi dovrebbero essere il presupposto di tutto, ma che sono appunto solo l’inizio di quella che potrebbe essere l’esperienza del lavoro. La mostra vuole approfondire questi aspetti cercando di capire come una dimensione di relazione, di rapporto, di amicizia possa esprimersi nel lavoro così da poter aprire spazi che rendano di nuovo il lavoro interessante, desiderabile e utile al mondo, aiutando ciascuno a riscoprire il suo compito nel mondo. Così come vuole richiamare il ruolo che le imprese e chi crea lavoro hanno non solo per la creazione del loro valore, ma anche per il bene comune e per il bene di tutta la società. Tutto questo attraverso numerose esperienze e testimonianze sia dal mondo aziendale che da quello sindacale, sia dal mondo della formazione che da quello della cooperazione.

Le video-interviste che si susseguono nel percorso della mostra vogliono essere un incontro con chi, nel suo ambito, costruisce luoghi di buon lavoro, di un lavoro che possa (almeno come tentativo) non essere in contraddizione con il desiderio di senso e di scopo delle persone, ma accompagnarlo. Questo attraverso modalità diverse di lavorare o di organizzare il lavoro, di supporto alle persone nella ricerca del lavoro, nella formazione o nelle difficoltà di conciliazione tra la vita e il lavoro. Il tutto seguendo il faro del magistero di Papa Francesco, che apre e chiude il percorso della mostra e che ha messo il lavoro al centro di larga parte del suo pontificato. E l’invito a tutti è proprio nelle sue parole che chiudono la mostra: Come sarebbe diversa la nostra vita se imparassimo davvero, giorno per giorno, a lavorare, a pensare, a costruire insieme!