Le mie critiche alla candidata Patriarca? Non è campagna d’odio, vi spiego perché

Non c’è alcuna campagna d’odio da parte mia contro Anna Rita Patriarca. In più occasioni ho posto e pongo solo una questione etica e di verità. Quando la Patriarca afferma che i giudici l’hanno assolta è un’affermazione non corretta. Quando era presidente del Consiglio comunale di Gragnano, prima di essere sindaca, fu indagata per peculato. Lei ha riferito che è stata assolta. No, il reato per cui era imputata è stato estinto per intervenuta prescrizione. Avrebbe potuto rinunciare alla prescrizione. Non lo ha fatto. Certo, le colpe dei padri, dei mariti e dei testimoni di nozze (tutti condannati per camorra) non devono ricadere su di lei.

Voglio ricordare però che quando la Patriarca era sindaca di Gragnano, l’ente locale è stato sciolto per infiltrazioni della camorra. Prendo spunto da questa vicenda per riflettere sul tema della lotta alla camorra, una questione totalmente  scomparsa dal dibattito pubblico e perfino dall’impegno delle forze politiche. Eppure, a pochi chilometri da Napoli, ci sono comuni come Torre Annunziata e Castellammare di Stabia, dove la democrazia è sospesa perché le rispettive amministrazioni comunali sono state sciolte in meno di cento giorni l’una dall’altra per infiltrazioni camorristiche. C’e tanto disorientamento nei cittadini, come negarlo. A ciò si aggiungono il caro bollette, l’aumento galoppante del costo dei beni di prima necessità, la progressiva perdita del potere d’acquisto che creano ulteriori preoccupazioni e timori per il futuro. Quando sento parlare di abolizione del reddito di cittadinanza oppure di dare più risorse alle regioni più ricche del Paese davvero non comprendo. C’è fame di lavoro.

Non è un caso se decine di migliaia di persone hanno deciso di partecipare ai concorsi pubblici per poche centinaia di posti – fosse anche quello di spazzino – e in oltre 1.200 con una laurea in tasca, come è accaduto all’Asìa di Napoli. È una spia dell’emergenza ormai cronica del Mezzogiorno d’Italia. Spesso si è poveri anche quando si lavora, figuriamoci quando non si lavora. Ed è per questo che va creato nuovo lavoro, ma nel frattempo occorre mantenere il reddito di cittadinanza. Se chiude una fabbrica al Nord è grave ma se la stessa fabbrica, ammesso che ci sia, chiude al Sud è una tragedia. La camorra è dietro l’angolo, sempre pronta a “usare” il disagio e i bisogni dei tanti per trasformarsi in potere. Perciò credo e penso che occorra sempre raccontare la verità e non apparire ambigui.