A quanto pare dopo il voto del 20 e del 21 settembre i tre leader del centrodestra non si sono ancora parlati. Salvini ha giustificato il fatto dicendo che la lentezza degli scrutini non ha “permesso di avere il quadro completo”. Ma i rapporti nel centrodestra sono evidentemente tesi.
Poi l’annuncio a Porta a Porta: “Sì, ci sarà una segreteria politica. Io più delego più sono contento”. La decisione era stata presa già durante la riunione con i coordinatori regionali a Roma. Nomi definitivi non ce ne sono ancora ma si pensa che nel nuovo organismo collegiale, che affiancherà il segretario nella definizione dell’indirizzo politico del partito, entreranno a far parte gli attuali tre vicesegreterari – Giancarlo Giorgetti, Lorenzo Fontana e Andrea Crippa– i due capigruppo di Camera e Senato Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, e uomini di stretta fiducia come il responsabile organizzativo Roberto Calderoli.
“È un momento in cui la società ha bisogno di risposte precise- spiega Salvini nel programma di Vespa – abbiamo creato dei dipartimenti. Quindi non c’è Salvini, c’è Salvini che è parte di una squadra con centinaia di brave persone. C’è il dipartimento per la disabilità con Locatelli, ce ne sarà uno sull’agricoltura e uno sul turismo…Quindi ci stiamo organizzando come un partito vecchia maniera. Non credo – conclude il leader- ai partiti di plastica, alla piattaforma Rousseau e al partito spot. Credo ai consiglieri comunali e regionali”.
Una scelta su cui la Lega già stava ragionando ma che si è concretizzata dopo il voto con le vittorie schiaccianti delle liste personali di Zaia e Toti. Quest’ultimo, Giovanni Toti, rieletto governatore della Liguria, sfiorando il 60 percento dei voti, demolisce il Capitano: “Per essere il capo, servono due cose. I numeri e la capacità di gestire la coalizione. I primi ci sono, la seconda per ora no. Matteo potrebbe essere l’architetto del centrodestra, ma al momento non mi risulta che abbia alcun progetto. Si concentra solo sulle sue battaglie, va per conto suo. Non ascolta chi gli vuole bene. E a forza di dare spallate, finisce per rimediare una lussazione dopo l’altra”.
Salvini, non risponde alle provocazioni: “Ogni cosa a suo tempo ora le emergenze sono scuola e lavoro. Io mi occupo di dare risposte concrete dove governiamo. Poi le maglie ognuno le mette e le toglie a seconda delle stagioni”. E a Meloni che gli rimprovera di fare poco gioco di squadra, replica: “Non penso si riferisca a me. Io mi occupo di cose reali”. Salvini raddrizza il tiro, soprattutto dopo le polemiche contro gli alleati per aver perso in Puglia e Campania: “Abbiamo perso. Molto sommessamente, ho provato a spiegare agli amici del centrodestra che, probabilmente, pugliesi e campani ci chiedevano candidature nuove, coinvolgenti. Ne ho parlato con la Meloni, ma non sono uno di quelli che quando vince, vince lui e quando perde, perdono gli altri. Mi prendo la mia quota di responsabilità”.
Intanto Berlusconi resta in silenzio, recluso ad Arcore dopo il flop di Forza Italia, soprattutto in Campania. C’è chi minimizza e si abbandona a una battuta: “Berlusconi ha sconfitto il Coronavirus, ti pare che si metta a commentare il 3, il 4 o il 5 per cento”.
