Solo tre mesi fa Leandro Lo aveva vinto il suo ultimo titolo mondiale: era una vera e propria leggenda vivente del jiu jitsu. È morto, a 33 anni, ucciso con un colpo di pistola alla fronte dopo una lite in un locale. Per l’omicidio che ha sconvolto il Brasile è stato fermato un poliziotto trentenne fuori servizio, che si è consegnato la notte scorsa. Un’aggressione, una lite esplosa e degenerata per futili motivi, forse un fraintendimento a causare la tragedia.
La tragedia si è consumata all’alba di domenica. Leandro Lo aveva 33 anni. Era originario di San Paolo ed era figlio di un pugile, Luciano Pereira. Aveva cominciato anche lui con la boxe, il karate, la capoeira fino a passare al jiu-jitsu in adolescenza. A cambiare la sua vita il progetto sociale del professore Cicero Costha, “Combattendo per il bene”, nel quartiere Ipiranga, volto a offrire a ragazzi difficili un’alternativa salutare di formazione e integrazione. Lo nel 2015 aveva fondato la sua squadra, “Ns Brotherhood”. Campione mondiale in cinque diverse categorie, per otto volte, tra qualche giorno avrebbe disputato un altro campionato ad Austin, negli Stati Uniti.
Stava assistendo a uno spettacolo del gruppo Pixote, nel Club Sirio, in Avenida Indianapolis, zona Sud di San Paolo quando si è consumata la tragedia. Secondo l’avvocato della famiglia del lottatore il poliziotto fermato avrebbe provocato l’atleta. L’uomo è arrivato, ha cominciato a disturbare il gruppo di amici e ha preso a scuotere una bottiglia che era sul tavolo, prima di provocare Leandro Lo faccia a faccia, che a quel punto avrebbe steso e immobilizzato l’agente fuori servizio. Il tenente ha esploso un solo colpo, dritto alla testa del campione. I testimoni hanno raccontato che dopo avrebbe anche colpito a calci Lo che giaceva immobile a terra. Nessuno scampo.
A soccorrere per primo l’atleta un medico nel locale, che ha provato a rianimare l’atleta. Il campione è stato trasferito all’Ospedale Municipal Dr. Arthur Ribeiro de Saboya. Poco dopo la dichiarazione di morte cerebreale. La Polizia Militare ha detto di essere colpita dall’accaduto e di aver avviato un’“indagine amministrativa” secondo una nota della Segreteria di Sicurezza Pubblica di San Paolo. Il poliziotto che ha sparato è il tenente Henrique Otavio Oliveira Velozo. Il tribunale ha ordinato la sua detenzione per trenta giorni in attesa di ulteriori indagini. Sarebbe stato riconosciuto anche dalle telecamere della struttura ricettiva.
“Mio eroe, se stato un regalo di Dio nella mia vita”, ha scritto la madre dell’atleta in un omaggio al figlio su Instagram. “Mi mancherai tanto, è venuta a mancare un pezzo di me. Ti amo eternamente. Conserverò per sempre i bei ricordi, che sono molti. Mi hai fatta sentire la madre più amata del mondo. Grazie per il tuo amore”. Commozione e cordoglio espresso da migliaia di account sui social, lutto nel mondo dello sport brasiliano per una vicenda assurda e spaventosa che sta facendo il giro del mondo. Amici e colleghi del campione hanno aspettato presso il commissariato il tenente fermato. Secondo alcuni il tenente era cintura rossa di jiu-jitsu e conosceva Lo.
