Mamdani, il candidato sindaco che vuole scardinare New York: la ricerca di endorsement, il dialogo con i sindacati e la marcia indietro sui Pro-Pal

Democrat mayoral candidate Zohran Mamdani speaks during a rally at the Hotel & Gaming Trades Council headquarters in New York, Wednesday, July 2, 2025. (AP Photo/Richard Drew)

Zohran Mamdani è il trentatreenne che da semi-sconosciuto è arrivato alla ribalta dei democratici di New York con un programma decisamente spinto a sinistra. Il suo obiettivo primario? Ridurre il costo del carrello della spesa per i newyorkesi. Il quadro è complicato perché l’attuale sindaco Eric Adams, eletto con i democratici, si candiderà da indipendente, così come ha annunciato la sua candidatura da indipendente Andrew Cuomo, l’ex-governatore dello Stato di New York, che sembrerebbe addirittura pronto a promettere che si ritirerà dalla corsa a sindaco nel caso in cui a settembre si trovi sotto Mamdani nei sondaggi, così da poter spostare il suo elettorato verso un candidato anti-Mamdani.

Possibile svolta nella politica americana

Questa potrebbe essere una svolta nella politica americana: una vittoria di Mamdani a novembre sarà una vittoria per l’ala sinistra del partito democratico, che spinge verso una risposta forte alla deriva del partito repubblicano. La sua strada, però, potrebbe essere ostacolata da almeno due fattori. In primis, data la presenza di almeno quattro candidati vicini al quindici percento, sarà difficile per Zohran affermare di aver ricevuto un mandato dai cittadini, e quindi portare avanti il suo programma.

Mamdani, mancano gli endorsement

Oltre questo, ad oggi Mamdani non riesce a ricevere una serie di endorsement importanti nella Grande Mela, a partire da Hakeem Jeffries, leader dei democratici nella House, con cui Mamdani si è incontrato recentemente in un sostanziale nulla di fatto, oltre ad una serie di leader delle numerose ed influenti comunità ebraiche che chiedono risposte rispetto alle dichiarazioni di Mamdani sull’intifada.

Mai più “globalize the intifada”

Su questo tema, data la volontà di costruire la coalizione più ampia possibile, Mamdani sta lentamente ritornando sui suoi passi, dichiarando che non userà più la frase “globalize the intifada” per evitare di mancare di rispetto alle comunità ebraiche, pur rimanendo fermamente ancorato su posizioni pro-Pal. Nel frattempo, sta incontrando i capi di diverse aziende tech, spaventate dalla proposta di aumento delle tasse statali, che comunque dipendono dalla Governatrice Kathy Hochul, che sembra essere scettica rispetto a questa possibilità.

Mamdani, il lavoro con i sindacati

Nel mentre, il suo lavoro con i sindacati sta portando buoni risultati, ad esempio con il potente Local 1199, sindacato dei lavoratori sanitari che a New York rappresenta duecentomila lavoratori, che nel corso degli ultimi giorni ha spostato il proprio sostegno da Cuomo a Mamdani, che sembra sempre più vicino a vincere delle elezioni complesse da underdog assoluto, nonostante lo scetticismo e la riluttanza di alcune comunità e di alcuni gruppi, che hanno letto in alcune dichiarazioni una minaccia o una retorica molto meno costruttiva di quanto possa sembrare.