Massimo Bochicchio morto in un incidente, è il broker accusato di truffe ai vip: era atteso in tribunale

Il broker dei vip Massimo Bochicchio è morto questa mattina in un grave incidente sulla via Salaria a Roma. Intorno alle 12 all’altezza del civico 875 direzione Roma, per cause ancora in fase di accertamento, Bochicchio ha perso il controllo della sua moto Bmw, che è finita fuori strada urtando un muro o un guard rail e si è incendiata. A darne conferma è l’avvocato Gianluca Tognozzi, che difendeva il broker nei processi in cui era imputato. “Purtroppo l’uomo che è morto nell’incidente sulla Salaria è Bochicchio. Ne hanno dato notizia i familiari”, ha detto il legale a LaPresse.

Dalle prime ricostruzioni della polizia locale, il conducente è morto sul colpo. Sono in corso le indagini per ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto. Bochicchio era finito al centro di un processo con l’accusa di aver truffato alcuni calciatori, allenatori e vip che si erano affidati a lui per investire i loro soldi. Tra i 34 clienti del broker che hanno sporto denuncia contro di lui ci sono anche l’allenatore Marcello Lippi e il figlio, il calciatore Stephan El Shaarawi e l’ex calciatore Patrice Evra, i procuratori Federico Pastorello e Luca Bascherini, oltre ad Antonio Conte e al fratello Daniele. In tutto Bochicchio sarebbe riuscito a sottrarre loro oltre 70 milioni di euro.

Il broker Bochicchio si trovava agli arresti domiciliari dal 26 novembre scorso. I militari della Guardia di Finanza, su disposizione del gip di Roma, lo avevano arrestato per abusivismo finanziario. I finanzieri, lo stesso giorno, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di 70 milioni di euro a carico del broker, difeso dall’avvocato Gianluca Tognozzi, che si trovava già agli arresti domiciliari per alcune truffe.

In base a quanto emerso dalle indagini, Bochicchio, attraverso due società inglesi a lui stesso riconducibili e prive della necessaria autorizzazione a operare, avrebbe prestato abusivamente servizi di investimento e di gestione collettiva del risparmio. Il procedimento è scattato in seguito alle denunce presentate da diversi truffati. Domani si sarebbe dovuto presentare nelle aule del tribunale di Roma per la terza udienza del processo a suo carico. Il fatale viaggio in moto era stato autorizzato dal tribunale.