Michele Noschese “picchiato dalla polizia”, la denuncia del papà del dj morto a Ibiza: giallo sull’utilizzo del taser

“Mio figlio è stato picchiato dalla polizia a Ibiza”. E’ la denuncia del papà di Michele Noschese, dj producer napoletano di 35 anni, morto nella notte tra venerdì e sabato sull’isola spagnola in circostanze tutte da chiarire e al termine dell’intervento della polizia (la Guardia Civil) in un’abitazione dove era in corso una festa.

Morte Noschese, effettuata autopsia

Vuole chiarezza la famiglia del 35enne napoletano, sul cui corpo è stata effettuata nelle scorse ore l’autopsia disposta dalle autorità locali. Il papà, noto chirurgo partenopeo, ha presentato una denuncia poco dopo l’arrivo sull’isola delle Baleari dove il figlio viveva da anni.

La denuncia del papà: “Mio figlio era sano”

Inizialmente la causa del decesso di Noschese, riferita dalle autorità spagnole, sarebbe riconducibile ad un arresto cardiocircolatorio dopo una festa “con possibile consumo di droga e alcol”. Il papà tuttavia vuole vederci chiaro perché il 35enne “non soffriva di nessun problema cardiaco, era uno sportivo ed era in perfette condizioni fisiche e cliniche”.

Aggredito dalla Guardia Civil: giallo sul taser

Godzi, nome d’arte di Noschese, sarebbe stato fermato dalla polizia dopo l’intervento nell’abitazione dove era in corso una festa che avrebbe creato problemi con il vicinato. Noschese, stando a quanto sostiene il papà, sarebbe stato picchiato dagli agenti durante e dopo il fermo. Voci non confermate al momento riferiscono anche dell’utilizzo del taser. Il dj sarebbe deceduto nell’immediato rendendo inutili i soccorsi.

I familiari hanno richiesto una perizia medico-legale indipendente. La vicenda è seguita dal Consolato italiano a Barcellona che assiste la famiglia. Al momento in Spagna ci sarebbe solo il papà di Noschese che ha un fratello più piccolo.

Chi era Michele Noschese

Nato a Napoli, laureato in Economia e con un passato da calciatore in squadre minori, Noschese viveva a Ibiza da una decina di anni dove lavorava come dj. Diverse le sue esibizioni anche in altre città d’Europa (Londra, Parigi, Barcellona) e negli Stati Uniti. L’8 agosto avrebbe compiuto 36 anni. Mood Child Art, la piattaforma artistica dei dj-producers, lo ricorda così: “Siamo veramente addolorati da questa notizia, Michele aveva un cuore gentile e faceva parte della famiglia Mood dopo aver pubblicato il suo edit “Love This Game” su Mood Edits”.