Le tappe
Milano, il nuovo stadio San Siro e la demolizione del Meazza: come verrà gestita la convivenza dei due impianti
Abbattere San Siro e costruire il nuovo stadio. Milano aspetta, ma bisogna fare in fretta, perché l’Italia a giugno 2032 ospiterà il campionato Europeo assieme alla Turchia, e il nuovo impianto dovrà essere il fiore all’occhiello della kermesse. È da questo pretesto che la macchina si è accesa visto che l’attuale Meazza non aveva i requisiti richiesti dalla UEFA per ospitare la manifestazione, ed è quella data che Milan e Inter cerchieranno in rosso sul calendario.
Nuovo Stadio San Siro, entro il 10 novembre l’approvazione della vendita
L’inaugurazione del nuovo impianto è infatti prevista nel 2031, dopo quattro anni di lavori, che da tempo i club meneghini pianificano con precisione. Prima che il crono-programma venga reso noto è necessario attendere ancora un po’ di tempo. L’approvazione della vendita dello stadio di San Siro a Inter e Milan da parte del Comune di Milano sarà perfezionata entro il 10 novembre, un giorno oltre il quale non si potrà andare visto che l’11 scatterà il vincolo sul secondo anello che impedirà l’abbattimento dell’attuale San Siro per costruire il nuovo.
Nuovo Stadio San Siro, le tappe: dalla prima pietra alla demolizione del vecchio impianto
Il progetto è stato affidato agli studi di architettura “Manica” e “Foster + Partners”: un anno di tempo per pensare ad ogni dettaglio, a partire dall’unico requisito già stabilito: i 71.500 posti di capienza che sorgeranno proprio accanto al nuovo stadio. Il Meazza quindi continuerà a vivere, con un cantiere attorno (prima pietra prevista entro la metà del 2027), il più a lungo possibile per evitare a Inter e Milan il trasloco.
La demolizione del vecchio San Siro inizierà 12 mesi dopo il completamento della nuova cattedrale, con Milano che avrà a disposizione le due strutture per qualche tempo, in un’estate scandita da concerti e amichevoli da organizzare. Lo smantellamento inizierà dall’alto verso il basso ma non sarà totale: l’angolo Sud-Est, una parte delle tribuna arancio e della curva sud continueranno a vivere in una suggestiva arena all’aperto che lascerà alle spalle il grigio cemento per abbracciare finalmente il verde. Ma al gioco dentro la nebbia Milano non rinuncerà mai.
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