Aron non ce l’ha fatta. Il cane legato e bruciato vivo qualche giorno fa a Palermo dal suo padrone è morto. L’annuncio lo ha dato la Lega anti vivisezione (Lav): “Ci hanno appena chiamato dalla clinica. Aron non c’è più. Il suo corpo non ha retto, sebbene lui abbia lottato fino alla fine”. Il pitbull con ustioni su oltre l’80% del corpo era stato affidato a una clinica veterinaria per le cure, ricoverato grazie all’intervento di un passante che aveva cercato di salvare l’animale.
Il cane era stato legato con una catena a un palo e poi dato alle fiamme da un uomo. Il tutto in via delle Croci, nel centro di Palermo. L’uomo, un senza fissa dimora che ha rischiato il linciaggio da parte di alcuni animalisti e passanti, è stato poi portato via dai carabinieri. Purtroppo, però, per Aron non c’è stato nulla da fare. Troppo gravi le ferite e i danni agli organi interni a causa del fuoco.
Cane bruciato, le reazioni
“Ora vogliamo giustizia, la pena per chi uccide un animale va dai due mesi ai due anni. Troppo lieve. Serve rivedere la legge, la crudeltà verso gli animali è un chiaro segno di problemi sociali e relazionali, collegata alla violenza contro altri uomini. I cittadini ci chiedono di fare qualcosa in merito, purtroppo sfugge dalle nostre competenze. Noi possiamo continuare a lavorare per gli animali fornendo a Palermo tutti i regolamento sul benessere animale di cui è sprovvista. Il nostro impegno andrà in quella direzione”. Così la consigliera della Dc al comune di Palermo, Viviana Raja.
La Lega anti vivisezione sulla stessa linea: “Non mancheremo di ricordare questo e gli altri casi, come quello del gatto Leone scuoiato vivo a Cava de’ Tirreni, che hanno affollato le cronaca degli ultimi mesi per fare ulteriore pressione sui deputati della Commissione Giustizia della Camera perché si proceda con l’esame e l’approvazione delle proposte di legge per inasprire le pene e rendere più efficaci le norme per perseguire i reati contro gli animali”.
Ancora più dura la reazione della consigliera di Fratelli d’Italia, Teresa Leto. “Un gesto di estrema crudeltà perpetrato contro un essere vivente. Aron, il cucciolo legato ad un palo e bruciato vivo dopo giorni di agonia ci ha lasciati questa mattina. Questo barbaro crimine non può restare inosservato, e l’autore, attualmente libero, rappresenta una minaccia per la comunità” ha spiegato l’esponente di FdI. “Come sottolineato da Papa Francesco, chi non ama gli animali non ama neanche i bambini. Questo vile e brutale atto non solo offende la sensibilità umana, ma riflette anche una pericolosa mancanza di rispetto per la vita: gli animali vanno rispettati, protetti e amati come membri della nostra società. Chiediamo al sindaco di assumere un ruolo attivo in questo caso, costituendoci parte civile e insistendo sull’inasprimento delle sanzioni contro coloro che si macchiano di maltrattamenti animali”, ha aggiunto Leto.
Per la consigliera la strada è una: “È imperativo promuovere campagne di sensibilizzazione per educare la comunità sui diritti degli animali e sulle conseguenze legali dei loro maltrattamenti. I diritti riconosciuti agli animali misurano il grado di civiltà di una società. Non possiamo tollerare atti di barbarie come quello subito da Aron e insisteremo affinché la giustizia sia fatta e si adottino misure concrete per prevenire futuri episodi simili”.
