Mutui, risparmi e investimenti: se non pensi alle tue finanze, qualcun altro lo farà per te…

Gli alibi mentali sono un meccanismo psicologico da combattere, in quanto ci portano a perseverare negli errori che commettiamo giustificando “senza se e senza ma” le nostre decisioni. Oltre alle questioni di salute, questi errori potrebbero essere assai costosi in ambito economico e finanziario poiché rischiamo di giustificare davanti alla nostra coscienza e all’opinione altrui comportamenti inefficienti, spesso causati dalla pigrizia. La madre di molti di questi alibi mentali suona pressappoco così: “eh ma io non sono portato/a per la matematica…” mentre il suo diretto discendente in ambito economico può essere riassunto così: “io non capisco nulla di finanza, e poi è tutto un magna-magna”.

A parte il complottismo più o meno razionale, il punto cruciale è che l’educazione finanziaria serve (quasi) sempre soprattutto perché anche quando credi di non fare delle scelte di carattere finanziario le stai implicitamente facendo. In che forma? Se hai un reddito sufficiente per avere il minimo indispensabile per vivere, ogni mese decidi quanto di questo reddito decidi di consumare, per risparmiare il resto e consumare di più nel futuro. Se decidi di fare un acquisto importante come quello della prima casa, stai di fatto decidendo di trasformare i tuoi risparmi liquidi in un bene reale, e se non hai risparmi sufficienti non puoi che finanziarti con un mutuo, cioè decidi di ricevere un trasferimento di fondi ora per acquistare la casa, in cambio di un flusso di pagamenti futuri (le famose rate).

Finite qui le decisioni finanziarie? Trascurando l’importantissimo tema delle pensioni, non è davvero il caso di ritenere che un mutuo sia uguale all’altro soltanto perché non hai voglia di pensare davanti al personale della banca che te lo propone (oppure non hai gli strumenti mentali giusti per farlo). Se decidi di accendere un mutuo a tasso variabile, stai scommettendo sul fatto che i tassi di interesse rimangano bassi nel tempo o persino scendano. Che tu ci pensi o meno, la decisione è buona se la previsione è corretta mentre è dolorosamente sbagliata se i tassi di interesse salgono (come in questi ultimi anni).

Al contrario, se hai acceso un mutuo a tasso fisso, allora ciò è particolarmente sensato se pensi che con elevata probabilità i tassi di interesse possano salire, per cui ti eviti rate future potenzialmente molto più care. E i tassi di interesse sono forse una variabile imprevedibile per cui puoi tenerti stretto il tuo alibi mentale? No. Non serve essere un premio Nobel per l’economia per sapere e capire che i tassi di interesse decisi dalle banche centrali salgono (e con essi tipicamente salgono i tassi di interesse a lungo termine applicati dalle banche ordinarie) quando c’è inflazione e le banche centrali vogliono combatterla rendendo più caro il denaro. Tutte parole sparse nella pioggia come le lacrime di Rutger Hauer in Blade Runner perché hai già un mutuo? Mica tanto.

Quanti stanno pensando di convertire ora il proprio mutuo a tasso variabile in un tasso fisso? Se l’inflazione comincia a scendere e nel contempo le economie europee si avvicinano verso scenari di recessione, la reazione delle banche centrali consisterà nel cominciare ad abbassare i tassi di interesse per badare al nemico “disoccupazione” rispetto al nemico “inflazione”, e tu rischierai di avere preso la strada sbagliata, rimanendo incatenato a un mutuo a tasso fisso per tutto il resto del tempo del tuo mutuo (anche quando i tassi scenderanno). Se non pensi alle tue finanze, qualcun altro lo farà per te, e non necessariamente a tuo vantaggio.