Nel Lazio i socialisti tornano sulla scheda con il garofano

Con il congresso regionale, svoltosi l’8 ottobre scorso, è iniziata nel Lazio una grande mobilitazione di iscritti e di simpatizzanti socialisti, con l’obiettivo, assolutamente raggiungibile, di ricostituire alla Pisana il gruppo consiliare regionale del PSI, che rappresenterà un fondamentale punto di riferimento per gli amministratori e per i cittadini che hanno a cuore i valori essenziali del socialismo, e cioè la libertà, la pace, la giustizia sociale e la difesa dei più deboli.

Oggi, nel nostro Paese, c’è una forte carenza di socialismo. Le diseguaglianze aumentano a dismisura, tant’è che l’articolo 3 della Costituzione continua a rimanere inapplicato compiutamente. Non a caso ci sono in Italia circa 6 milioni di persone in povertà assoluta. Per di più siamo un Paese bloccato, non c’è mobilità sociale. Rispetto agli anni dello sviluppo economico 60-70-80, nei quali c’era la concreta possibilità per i figli di una famiglia non abbiente di progredire rispetto ai genitori, oggi è molto difficile che possa esserci questa prospettiva. A ciò si aggiunge la precaria condizione femminile, che porta ad un decremento della natalità, essendo sempre difficile per una donna conciliare lavoro e famiglia.

In questo preoccupante quadro, nel Lazio si va verso le elezioni per il rinnovo del Presidente della Regione e del Consiglio regionale, che si svolgeranno con ogni probabilità a febbraio. Il PSI presenterà una lista con il simbolo del partito, nell’ambito della coalizione di centrosinistra, guidata dall’attuale assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato. Pertanto, gli elettori del Lazio troveranno sulla scheda elettorale il simbolo del garofano. E certamente non si tratterà di un voto sprecato perché i socialisti, ogni volta che nel Lazio si sono presentati con il proprio simbolo, sono sempre riusciti ad eleggere almeno un consigliere regionale.