Pochi minuti ma che per la mamma e il papà del piccolo di un anno sono stati come un’eternità. Il bimbo non respirava più, i genitori subito lo hanno afferrato e portato in auto per correre in ospedale. Ma il traffico paralizzava la città: attimi di panico e disperazione. All’improvviso sono apparsi due angeli, due carabinieri che hanno scortato l’auto fino all’ospedale più vicino facendogli strada a sirene spiegate. I medici sono riusciti a salvarlo: un miracolo di Natale avvenuto a Napoli il giorno prima dell’Immacolata.
Mancavano 20 minuti alle 18 quando i due genitori hanno visto il loro piccolo smettere di respirare. Si sono catapultati in macchina. Erano in via Chiatamone completamente bloccati nel traffico del rientro dopo la chiusura degli uffici. Il papà, alla guida, teneva la mano fissa sul clacson, la mamma, disperata, teneva il piccolo stretto tra le braccia. Cercavano di farsi strada con il cuore in gola perché il figlio neonato aveva perso i sensi. Un anno compiuto il mese scorso, ha improvvisamente smesso di rispondere a mamma e papà. Un incubo durato un’eternità.
Il piccolo era tra le braccia terrorizzate della madre, avvolto in una coperta di paille. La mamma lo cullava piangendo, gli diceva di resistere, di aprire gli occhi ma nulla. Intanto il traffico aumentava e le speranze di farcela sembravano sempre più vane. All’improvviso la speranza si è riaccesa. Una pattuglia di carabinieri della stazione di Barra, poco lontana, ha sentito il rombo del motore, quel suono inconfondibile di marce basse e accelerazioni nervose. E il suono disperato del clacson. La pattuglia dei carabinieri ha seguito il frastuono e da lontano ha scorto quel corpicino stretto tra le braccia della madre.
Subito i carabinieri hanno capito il dramma che stavano vivendo i due genitori. Si sono fatti largo con lampeggianti e sirene, si sono piazzati davanti alla loro auto e gli hanno fatto segno di seguirli. “Fateci passare, è la più grave delle emergenze”, hanno gridato agli altri automobilisti. Entrambi i carabinieri sono papà e in quel momento potevano solo immaginare lo stato d’animo dell’uomo che li tallonava. Poi la corsa in ospedale sfilando tra i veicoli come il burro. In pochi istanti sono arrivati nel pronto soccorso di Villa Betania. I due carabinieri hanno scortato la madre e il piccolo all’interno e lo hanno affidato ai medici.
Davanti ai loro occhi quel piccolo corpicino è stato intubato. Le mani dei dottori battevano forte sul suo petto per un massaggio cardiaco. Il suo cuore ha smesso di battere, è finito in arresto cardiocircolatorio. Il tempo si è fermato, un silenzio irreale è piombato nella stanza. Poi il miracolo. Un pianto dirompente ha rotto quel vuoto assoluto e si è alzato direttamente proporzionale al sollievo e alla gioia di tutti. Per i medici “un minuto in più e sarebbe morto”, per i genitori e i carabinieri una fiaba dell’orrore ma dal lieto fine. Il piccolo ora sta bene, ancora tra le braccia della madre grata di aver incontrato due angeli in uniforme. Questa volta sul volto solo sorrisi e il regalo di Natale più bello già scartato.
