Attenzione al prezzo
Noleggio auto in crescita: sempre meno persone possono permettersela. Il prezzo del nuovo sale del 52% e possedere non è più sinonimo di convenienza
L’auto resta centrale nella mobilità degli italiani, ma sempre meno persone possono permettersela. La fotografia scattata dall’indagine ANIASA-Bain & Company sulla mobilità conferma una tendenza ormai consolidata: se da un lato l’automobile si conferma regina degli spostamenti (l’80% degli italiani la usa regolarmente), dall’altro cala la propensione all’acquisto. E non è una questione di gusti, ma di costi. Dal 2013 il prezzo medio di una vettura nuova è cresciuto del 52%, arrivando oggi a sfiorare i 30mila euro, mentre il reddito familiare medio si è fermato a un +29%. Il divario è evidente e si è allargato soprattutto dopo il 2020, anno spartiacque in cui la dinamica tra prezzi e potere d’acquisto ha iniziato a disallinearsi con forza.
I consumatori rinunciano
La risposta dei consumatori? Rinviare, rinunciare o cambiare modello. Secondo la ricerca, il 62% degli italiani nel 2024 non ha nemmeno preso in considerazione l’idea di acquistare un’auto nuova, complice l’incertezza normativa, l’instabilità economica e la corsa al rialzo dei prezzi. Il risultato è un parco circolante sempre più vecchio e un mercato che fatica a ripartire, nonostante la crescente necessità di mobilità individuale.
L’alternativa del noleggio
In questo contesto, il noleggio si afferma come alternativa credibile anche per i privati, non più solo per le aziende o i professionisti. A oggi, oltre 170mila italiani (con o senza partita IVA) hanno scelto questa formula per accedere a vetture moderne, spesso ibride o elettriche, dotate di tecnologie avanzate e con costi di gestione più prevedibili. Come ha spiegato il presidente di ANIASA, Alberto Viano «il noleggio rappresenta una forma di democratizzazione dell’auto, in grado di offrire accesso all’innovazione anche a chi non può o non vuole affrontare l’investimento iniziale dell’acquisto».
Attenzione al prezzo
Il prezzo, ancora una volta, è la chiave. È proprio il fattore economico il primo driver che spinge molti verso il noleggio o verso l’acquisto di veicoli asiatici, in particolare cinesi. Secondo lo studio, il 35% di chi sceglie un’auto cinese lo fa per il costo contenuto, il 30% per la qualità percepita e il resto per motivi pratici (consigli, relazioni col concessionario, ecc.). E sebbene il 42% dei consumatori resti fedele a marchi europei, l’apertura verso l’Oriente è in costante crescita: oggi quasi un italiano su quattro valuta con favore l’acquisto di un’auto asiatica. Intanto, forme di mobilità alternativa – dallo scooter al monopattino, fino al car sharing e ai taxi – mostrano un calo nell’utilizzo. Solo il trasporto pubblico locale tiene, con una quota di utenti regolari al 48%, ma senza segnali di espansione.
Una nuova relazione
La realtà è che, al netto di proclami su sostenibilità e micromobilità, l’auto privata resta il mezzo più utilizzato. Ma sempre più spesso non si compra: si noleggia. Una trasformazione culturale ed economica in pieno corso, che ridefinisce la relazione tra italiani e mobilità. Dove possedere non è più sinonimo di convenienza, e usare senza comprare diventa la nuova normalità.
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