Nordio rimarca l’impegno del governo sulle carceri, ma si continua a morire. L’allarme dei garanti: “Emergenza umanitaria”

La situazione delle carceri continua a essere disastrosa, nelle ultime ore si è verificato un altro tentativo di suicidio tra i detenuti. Le persone recluse che si sono tolte la vita nel 2024 finora sono già 60, numeri record. Ma per il ministro della Giustizia Carlo Nordio il governo sta agendo bene.

Nordio rimarca l’impegno del governo sulle carceri

“Come anche di recente ricordato dal Presidente Mattarella, il carcere non può essere il luogo in cui si perde ogni speranza, non va trasformato in palestra criminale; per questo sin dall’inizio del nostro insediamento, il mondo penitenziario, nel suo complesso, è stato oggetto di altissima priorità. Abbiamo fatto tanto e tanto abbiamo ancora da fare. L’attenzione e l’impegno di tutti noi sono massimi”, ha detto Nordio, assicurando che “dal governo sono state rafforzate le misure per il personale delle carceri”.

Stamattina il ministro ha continuato nella sua disamina: “Per rinnovare il sistema dell’esecuzione penale in modo da coniugare la certezza della pena con l’efficacia dei percorsi di reinserimento sociale dei detenuti e garantire un impatto positivo sulla sicurezza e la coesione sociale, il piano strategico del Ministero prevede un disegno coordinato di interventi”. “Solo nel 2024 abbiamo stanziato 10,5 milioni di euro aggiuntivi più che triplicato il budget previsto in bilancio di euro 4,4 milioni, per uno stanziamento totale di euro 14,9 mln”, ha aggiunto Nordio.

Nordio e i numeri degli interventi sulle carceri del governo

Il ministro ha sciorinato tutti i dati delle attività del governo sul tema: “Ho chiesto ai miei Uffici una ricognizione degli interventi messi in atto in questo anno e mezzo. Ebbene, quanto alle coperture delle piante organiche, per gli Educatori all’interno delle strutture si è passati dalle 905 unità dell’ottobre del 2022 a ben 1.089 unità al 1 luglio 2024, riempiendo di fatto la pianta organica prevista di 1.099 unità; per i funzionari contabili si è passati da 530 unità ad ottobre 2022 a 641 al 29 luglio 2024, su una pianta organica di 739 unità; i funzionari Mediatori Culturali che all’ottobre 2022 erano solo 3, oggi sono 61 a fronte di una pianta organica di 67 unità; i Dirigenti Penitenziari dai 226 dell’ ottobre 2022 sono passati ai 260 di oggi, cui andranno aggiunti 51 unità del secondo corso destinato ai consiglieri penitenziari che terminerà a novembre e l’avvio di 18 unità al terzo corso che è partito l’8 luglio. In totale 330 a fronte di un organico di 350″.

Concordi e organico dei penitenziari

“A settembre, peraltro, bandiremo concorso per altre 14 unità. Consapevoli dell’insufficienza delle attuali piante, abbiamo ampliato l’organico dei dirigenti penitenziari che è stato aumentato da 300 a 350 unità; quello dei Dirigenti Generali che è stato aumentato di due unità con la costituzione di due nuovi Provveditorati. Abbiamo assunto, tramite scorrimento di graduatorie, 6 unità di Dirigenti Funzioni Centrali. Ed ancora gli Assistenti Tecnici che ad ottobre 2022 erano 170 oggi sono 311; i Contabili area 2 che ad ottobre 2022 erano 186 oggi sono 202. Per il Comparto Funzioni Centrali abbiamo anche previsto una indennità aggiuntiva mensile per la specificità penitenziaria attribuita a chi lavora negli istituti penitenziari. Altrettanto significativi i dati delle assunzioni per la Polizia Penitenziaria. Quanto ai Funzionari, già assunti 132 allievi commissari e con il DL del 4 luglio abbiamo previsto scorrimento di ulteriori 22 unità. In atto vi è concorso interno per 60 commissari. Quanto agli Ispettori, il 6 maggio è partito corso di formazione per 411 unità e con il DL del 4 luglio è stato previsto lo scorrimento di 48 unità. Abbiamo attuato progressione interna per 691 unità. Per il ruolo Sovrintendenti da ottobre 2022 abbiamo immesso 1.852 unità ed abbiamo in atto ulteriori procedure concorsuali per complessivi 1130 posti. Per gli Agenti assistenti da ottobre 2022 ad oggi abbiamo immesso negli istituti 3.333 unità ed il 22 luglio è partito il corso di formazione per 958 uomini e 428 donne. Abbiamo bandito altro concorso per 2.568 unità con prova scritta calendarizzata a settembre. Abbiamo assunto dall’esterno nei vari ruoli della Polizia Penitenziaria 3876 unità che con il 184′ corso che è partito il 22 luglio diventeranno 5262. Più di 2.500 unità hanno beneficiato di progressioni interne”.

“Queste massicce misure unitamente al piano straordinario per l’edilizia penitenziaria che il Commissario metterà presto in campo è soltanto l’inizio della nostra programmazione. Per agevolarne i lavori è stato bandito concorso per 30 Funzionari Tecnici con l’obiettivo di colmare la pianta organica ed a settembre ne bandiremo uno per assistenti tecnici. Era necessario comprendere le complessità di un sistema abbandonato da decenni, adesso la visione è più limpida e consentirà di intervenire con misure adeguate e sistemiche. In corso di programmazione incontri con il garante nazionale ed i garanti territoriali e visite mirate negli istituti penitenziari. Nulla sarà lasciato all’improvvisazione o al caso”, ha assicurato il ministro.

L’allarme e la lettera al ministro dei garanti territoriali

L’impegno del governo sbandierato da Nordio è però smentito nei fatti dalla lettera con cui Samuele Ciambriello, portavoce della conferenza nazionale dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale, insieme al coordinamento dell’ente si è rivolto al ministro. “Il carcere è al collasso! Siamo in piena emergenza umanitaria, sia sulle problematiche carcerarie degli adulti sia sul tema della giustizia minorile. È nostro dovere istituzionale intervenire al più presto”. Nella lettera firmata anche da Bruno Mellano, Veronica Valenti, Valentina Calderone, Francesco Maisto e Valentina Farina, la critica alla politica: “Sono trascorsi ormai quattro mesi dall’appello ‘Sui suicidi in carcere servono interventi urgenti’ con cui il Presidente della Repubblica invitava la classe politica del nostro Paese ad adottare, con urgenza, misure immediate per allentare il clima di tensione che si respira nelle carceri italiani, causato principalmente dal sovraffollamento, dalla carenza di personale e dall’inefficienza dell’assistenza sanitaria intramuraria”.

La richiesta a Nordio

I garanti si rivolgono a Nordio: “Le chiediamo un incontro per poter discutere dello stato attuale delle nostre carceri, perché come Garanti abbiamo una connessione con il mondo degli Istituti penitenziari, rappresentiamo la complessità sociale, vediamo storie e avvenimenti da diversi punti di vista”. “È la Costituzione il baluardo del nostro lavoro, del nostro agire come autorità indipendenti. C’è in Italia una detenzione sociale, il carcere è diventato un ospizio dei poveri, una discarica sociale. Nella segregazione dei luoghi, verifichiamo l’incapacità delle pene. Si continua a trasferire il diritto penale nello strumento fondamentale di risoluzione dei conflitti sociali”. “In nome della sicurezza sono aumentate le categorie dei nemici da punire e custodire. La sicurezza non si può semplificare con il carcere e non può essere declinata solo in termini di prescrizioni e punizioni”, concludono.