Quella di Osnago, cittadina della Brianza in provincia di Lecco, è un dramma nel dramma. Un padre 80enne ha ucciso la figlia 45enne disabile psichica. Una tragedia che pone numerosi interrogativi sul supporto alle famiglie con disabili. Un gesto folle, estremo, che riporta alla luce il dramma del disagio psichico e di quanto il tema della disabilità sia posto ai margini.
Francesco Iantorno, 80 anni, era un dipendente comunale in pensione. Era lui a prendersi cura della figlia Rossana, disabile di 45 anni. Padre e figlia abitavano in una palazzina a piano terra a Osnago. Secondo una prima ricostruzione, come riportato dall’Ansa, l’uomo avrebbe riempito di psicofarmaci la figlia per addormentarla. Poi l’avrebbe colpita con un coltello da cucina, la stessa arma che poi avrebbe rivolto contro di sé, togliendosi a sua volta la vita.
Iantorno da oltre vent’anni era in pensione e da anni era vedovo, padre di un altro figlio. È stato proprio lui a far scattare l’allarme dopo che i volontari che attendevano di poter accompagnare Rossana in un vicino centro d’aiuto non li avevano visti arrivare. Il figlio a sua volta ha telefonato a una collaboratrice domestica che si occupava delle faccende di casa, poi la terribile scoperta. Il procuratore capo di Lecco, Ezio Domenico Basso, recatosi sul posto, a conclusione del suo sopralluogo ha spiegato che la casa è stata trovata in “ordine” nel senso che i primi rilievi portano ad escludere il concorso di terze persone nel fatto di sangue.
Saranno poi le autopsie a indicare la successione dei fatti e le esatte cause delle morti, ma allo stato purtroppo sembra tutto abbastanza chiaro. Come il movente che ha spinto il pensionato a uccidere e uccidersi è probabilmente il timore che col tempo, vista anche la sua avanzata età, Rossana non potesse più essere accudita. In paese le autorità assicurano che la donna era costantemente curata e seguita anche dall’assistente sociale. Lo stesso sindaco Paolo Brivio lo ribadisce, riflettendo però sul fatto che l’accumularsi delle sofferenze possa aver portato Francesco, così affabile e socievole, a maturare la tragica decisione di mettere in atto il suo piano di morte. Un dramma quello dei familiari dei disabili che porta angoscia a tutti quelli che non sanno cosa succederà ai loro figli quando non ci saranno più ad accudirli.
