Prima denunciato e poi arrestato per aver sottoposto le sue due figlie minorenni all’infibulazione, la mutilazione genitale femminile che prevede l’asportazione del clitoride. A far scattare l’azione delle forze dell’ordine è stata la madre delle due bambine. Il caso riguarda una famiglia, originaria di un paese africano, ma che da tempo risiede a Piacenza.
Qualche settimana fa, la donna aveva chiesto aiuto alle autorità competenti, dopo aver appreso la notizia dell’operazione a cui le sue due figlie sono state sottoposte. A darne notizia il quotidiano piacentino Libertà che aveva segnalato la vicenda.
Secondo quanto riportato dalla testata locale, l’uomo, un religioso che svolge la sua attività fuori dall’Italia, avrebbe approfittato di un viaggio in Africa con le due bambine per sottoporle alla pratica dell’infibulazione. Una visita ginecologica alla Asl ha poi confermato ciò che la madre aveva denunciato alle autorità: le bambine erano state infibulate mesi prima.
L’inchiesta giudiziaria, affidata alla procuratrice Grazia Pradella e alla sostituta Daniela Di Girolamo, ha fatto scattare un ordine di custodia cautelare nei confronti dell’uomo. Il padre delle bimbe, infatti, ora rischia una condanna pesantissima: la legge italiana, infatti, prevede pene dai 4 anni fino a 12 per il reato di infibulazione anche se compiuto all’estero. E su di lui pende l’aggravante dell’età delle figlie, che sono minorenni.
La donna, che ha deciso di denunciare il marito, sarà affidata con le sue bambine ai servizi sociali del comune di Piacenza.
