Decine di aneddoti, sviscerati in un’intervista al Corriere della Sera. Adriano Panatta compirà dopodomani 75 anni e sceglie di ricordarne alcuni ad Aldo Cazzullo. Prima di tutto i ricordi personali, come il motorino Solex che gli regalò suo padre Ascenzio: «Avevo 14 anni e mi sentivo il padrone del mondo. Andavo tutti i giorni in bicicletta sulla Salaria, all’altro capo di Roma, a giocare a tennis, per questo il motorino mi cambiò la vita». Era poco più di un ragazzo quando conobbe Pietrangeli: «Lo fecero palleggiare con i più bravi della scuola Coni. Io ero tra quelli. Scendevo sempre a rete, scesi a rete pure contro Pietrangeli, e lui mi apostrofò: ‘A regazzi’, che fai, vieni a rete con me?’»
Panatta e Pietrangeli: “Non lo sopportavamo più”
Una rivalità – quella con Pietrangeli – andata avanti negli anni: «In campo erano incontri duri, due finali degli Assoluti al quinto set, ma fuori eravamo amici. Il problema con Nicola è che dovevo difenderlo da se stesso, era polemico, lo cacciammo da capitano della squadra di Davis Perché non lo sopportava più nessuno. con il suo atteggiamento da Marchese del Grillo: io so’ io, e voi…»
Panatta: “Il Duce? Doveva migliorare il rovescio”
L’ex tennista non ha mai nascosto la sua fede politica: «Sono di sinistra per nascita e per cultura. Mio nonno materno, Luigi, era un vecchio socialista, amico di Nenni. Anche mio papà era socialista. In casa si respirava quest’aria. Oggi Non mi convince nessuno. Sono amico di Carlo Nordio, che non è certo un uomo di sinistra, ma mi racconta di Churchill e della Seconda guerra mondiale. Non parliamo di politica. Il mio grande maestro, Mario Belardinelli era invece un vecchio fascista. Aveva insegnato a giocare a tennis al Duce e ne era fierissimo. Raccontava che Mussolini si impegnava, ma non aveva il rovescio: “Camerata Belardinelli, noi tireremo sempre diritto!”».
Panatta: “Alcaraz ha punte più alte di Sinner, fa cose che non ti aspetti”
E poi un’analisi sul tennis di oggi, e sulla storica rivalità che sta nascendo tra Sinner ed Alcaraz: «Lo spagnolo ha punte più alte. Sinner è più costante, un caterpillar quasi imbattibile. Il suo gioco è schematico, quasi elementare, e ha fondamentali ottimali, mentre Alcaraz può fare cose che non ti aspetti. Diventeranno i nuovi Federer e Nadal».
Panatta: “Entrai al ristorante con Mita Medici ed uscii con Loredana Bertè, me ne vergogno”
Panatta parla anche di amori. E racconta un episodio di cui ammette di non andare fiero: «La peggior cosa che ho fatto in amore è stata con Mita Medici, che in realtà si chiama Patrizia. Era una ragazza deliziosa, ma al ristorante Santa Lucia a Milano entrai con lei ed uscii con Loredana Bertè: pelliccia di scimmia, modi da star. Mi comportai come una mer…». Poi cita anche un’altra donna, una tennista australiana, conosciuta all’Australian Open, “molto carina”, Margareth Star. «Ho chiesto a qualcuno che la conosceva se era ancora viva, aveva la mia età, 75 anni, per fortuna sì». E la morte non fa paura: «Sono ipocondriaco: mi sento morire tutti i giorni, un paio di volte al giorno. Se Dio esistesse mi farebbe piacere. Vorrei rincontrare chi ho perso e anche aspettare quelli che arriveranno».
